Scabec e il dilemma dei licenziamenti Verso un bando con posti riservati

Scabec e il dilemma dei licenziamenti Verso un bando con posti riservati

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politica e cultura
Mezzogiorno, 17 marzo 2022 – 07:14

Previsto per oggi il consiglio d’amministrazione della società. Si discute tra l’altro del parere pro veritate di De Luca Tamajo

di Angelo Agrippa

Assunta TartaglioneÈ un vicolo stretto e accidentato quello in cui si è infilato il consiglio di amministrazione della Scabec, la società in house della Regione Campania per la promozione dei beni culturali, che torna a riunirsi per tentare di fare un po’ di chiarezza sul suo futuro, ma soprattutto sulla sospensione dei contratti — finora sono stati sedici, tra cui anche due appartenenti alle categorie protette — dei suoi dipendenti a tempo determinato. All’ordine del giorno, tra gli altri punti, l’approfondimento sul parere pro veritate del professore Raffaele De Luca Tamajo relativo alla disamina dei contratti di lavoro in essere ed alle procedure selettive per l’assunzione di personale a tempo indeterminato così come previsto dal Piano triennale delle attività e secondo gli indirizzi del socio unico, vale a dire la Regione Campania.

I tre componenti del cda (la presidente ed ex segretaria regionale del Pd e deputata, Assunta Tartaglione; il docente universitario Aniello Salzano; e Rosalia Santoro, presidente del Museo campano di Capua) avranno dinanzi a loro tre opzioni da vagliare per sciogliere il nodo dei dipendenti licenziati e di quelli a rischio rinnovo: procedere alla loro stabilizzazione (ma nessuno del cda pare abbia questa intenzione), ad un bando concorsuale aperto a tutti o, come sembra si voglia agire, riservare la quota del 50% dei posti (dovrebbero essere una ventina quelli da mettere a concorso) proprio a coloro che per anni (o per mesi) hanno prestato servizio presso Scabec con l’irrituale ricorso al contratto a tempo determinato, rinnovato di volta in volta. Da quanto si vocifera, pare che parte della documentazione del passato sia addirittura irreperibile e pertanto risulti difficile persino inquadrare alcune posizioni lavorative. Inoltre, si sussurra che lo stesso clima all’interno del cda non sia dei più sereni. Santoro, infatti, manca da alcuni giorni e dopo aver voluto visionare con attenzione ogni richiesta di pagamento arrivata sulla sua scrivania, si racconta che ora aspirerebbe ad ottenere la vice presidenza. Anche Salzano dicono che sia tormentato sul da farsi: da una parte il ruolo del tagliateste non gli si addice, ma dall’altra non ha alcuna intenzione di fare da scudo umano esposto ai possibili cannoneggiamenti della magistratura contabile. Il conto consuntivo della passata gestione, infatti, ammonterebbe a circa 3 milioni di euro e se il socio unico, vale a dire la Regione, non assicurerà la dovuta copertura finanziaria, l’attuale cda continuerà a mantenersi alla larga da ogni impegno assunto dalla vecchia amministrazione.

Insomma, la navigazione della Scabec resta tuttora faticosa e a vista. Il cda di oggi si occuperà anche di altro, come della convenzione con le parrocchie; del progetto Prima-Vera (la convenzione con il dipartimento di Scienze politiche della Federico II per la nomina di un consulente legale); del progetto Procida e della proroga dell’incarico professionale all’avvocato Gianfranco Imer.

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17 marzo 2022 | 07:14
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Pietro Guerra

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