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Il continente africano è una fucina di talenti, e per questo le organizzazioni calcistiche stanno promuovendo eventi-vetrina per i giovani calciatori. Uno di questi, è stato CAN of School Champions 2022, ovvero una sorta di Coppa d’Africa delle scuole riservata solo ai calciatori di età inferiore ai 16 anni. A trionfare alla fine, è stata la Repubblica Democratica del Congo che con la sua rappresentativa ha battuto il Senegal con il risultato di 3-1. Nonostante l’evento non sia stato trasmesso in TV, non sono mancate le polemiche anche sui social. Il motivo? Le foto della squadra vincitrice, e i grandi dubbi sull’età dei suoi componenti che hanno fatto pensare al classico fenomeno dell’age cheating.
Il Senegal non è riuscito dunque a fare una storica doppietta. Se Koulibaly e compagni hanno vinto la Coppa d’Africa, non sono riusciti a fare lo stesso i loro connazionali Under 16 che nella finale della prima edizione degli African School Football Championships si sono arresi alla Repubblica Democratica del Congo, che a Kinshasa, davanti ai suoi tifosi si è imposta 3-1. Restano però molti dubbi sulla regolarità della competizione, dopo aver visto le immagini della formazione congolese, e confrontato la stessa con quella senegalese. Impossibile infatti non nutrire dei dubbi sulla reale età di alcuni dei giocatori laureatisi campioni.
Alcuni di questi infatti sembrano più tozzi, con una maggiore massa muscolare, e persino con tratti somatici da adulti. Difficile pensare che possano essere effettivamente degli under 16. Addetti ai lavori, e personaggi celebri hanno sottolineato il tutto sui social, gridando allo scandalo. Philippe Doucet, editorialista di Canal ha infatti cinguettato: “L’idea è ottima, a patto che i giocatori siano in realtà… scolari! E ovviamente non era così in alcuni Paesi… È una prima edizione, ma se la Fifa vuole impegnarsi nel rispetto dell’età, dovrà lavorare con il calcio africano”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Mame Fatou Ndoye popolare giornalista di TFM: “È uno scandalo… ragazzi di 16 anni che hanno barba e baffi”. E sembrano davvero beffarde le dichiarazioni del segretario generale della FIFA, Fatma Samoura in occasione della cerimonia di chiusura: “Promuoviamo l’attività dei bambini, affinché diventino alla fine dei modelli per la loro comunità, ma anche per il loro Paese”.
La sensazione è che ci si trovi ancora una volta di fronte al fenomeno dell’Age Cheating. In questa definizione rientrano tutti quei casi di calciatori con documentazione falsa in meritò all’età. Ma perché un giocatore dovrebbe ridursi gli anni? Il tutto avviene per diversi motivi. In primis i calciatori di un Paese come l’Africa, in cui ci sono meno possibilità di affermarsi rispetto a Europa e Sudamerica, cercano in questo modo di aumentare le chance di un ingaggio: ovviamente gli scout europei potrebbero essere più interessati ad un talento di 16 anni, piuttosto che ad un ragazzo di 23 anni.
Inoltre ridursi l’età consente anche di partecipare a tornei giovanili, proprio come questo, e dunque avere maggiori possibilità di vincere. Non bisogna dimenticare poi che spesso i calciatori provenienti da Paesi sottosviluppati non conoscono la propria data di nascita precisa e dunque facciano ricorso a ipotesi approssimative per ottenere documenti ufficiali.
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