Scatto di anzianità e collocamento a riposo: spetta lo scatto nel conteggio della pensione?

Non sempre attendere lo scatto di anzianità può portare benefici alla pensione che si andrà a percepire, e vi spieghiamo il perchè.

La cessazione del servizio avviene prima della liquidazione della pensione. E non sempre si ha diritto allo scatto stipendiale se non si è più in servizio. Rispondiamo ad un nostro lettore che ci chiede:

Sono un insegnante di scuola secondaria di I grado che andrà in pensione (collocato a riposo d’ufficio) il 1 Settembre 2023. Questa data corrisponde alla data dello scatto di  anzianità. Questo scatto sarà conteggiato nella pensione?

Scatto stipendiale e pensione

Per avere la liquidazione della pensione il 1 settembre 2023, lei cesserà il servizio, così come avviene sempre nella scuola, il 31 agosto dello stesso anno. Se lo scatto di anzianità è fissato per il 1 settembre 2023, quindi, lei per quella data non sarà più in servizio e non le spetterà. In ogni caso se anche se fosse stato riconosciuto non avrebbe avuto nessun effetto sulla pensione e le vado a spiegare perché.

La pensione viene calcolata sui contributi versati e non sulla fascia stipendiale. Se anche le fosse spettato lo scatto  il 1 settembre questo non avrebbe avuto alcuna influenza sui contributi che lei ha versato ai fini della pensione, visto che gli ultimi contributi li versa il mese di agosto 2023. Non si va in pensione in base all’ultimo stipendio ma con un conteggio molto più complicato che tiene conto degli ultimi 10 anni di stipendi per quota retributiva e dei contributi versati per quella contributiva.

Se anche lo scatto le fosse spettato, quindi, il 1 settembre 2023, non avrebbe fatto alcuna differenza sulla pensione che andrà a percepire.