editoriale Mezzogiorno, 29 ottobre 2022 – 18:54 La ripartizione (iniqua) del fondo sanitario tra le Regioni di Francesco Strippoli Il ministro della sanità, Orazio Schillaci, ha espresso nei giorni scorsi delle considerazioni che sono passate sotto silenzio. «In tutti gli indicatori internazionali – ha detto – appare chiaro che l’aspettativa di vita di chi ha un reddito più alto è più lunga di chi ce l’ha più basso. Cioè chi ha meno mezzi muore prima» (Corriere della Sera, 27 ottobre). Se il ministro ha pronunciato quelle parole come medico e docente universitario, ha solo riaffermato un concetto noto alla scienza epidemiologica e alla statistica. Se ha parlato, come sembra ovvio, da ministro, la questione cambia per le conseguenze che comporta sul piano politico e istituzionale. Perché, a questo punto, gli corre l’obbligo di adoperarsi di conseguenza: in primo luogo nel concordare con le Regioni una più equa distribuzione del Fondo sanitario nazionale. Le risorse da lunghissimo tempo vengono ripartite in base alla popolazione ma il parametro viene corretto con l’anzianità dei residenti, nel presupposto (fondato) che chi è avanti nell’età costa di più al servizio sanitario. La conseguenza, nota anche questa, è che le Regioni con popolazione più anziana, quelle del Nord, godono di un trasferimento superiore di risorse a parità di popolazione. Solo che, come afferma il ministro, anche il reddito e altri fattori economico sociali incidono sui costi: chi è povero e poco istruito si presta meno facilmente alla prevenzione, si ammala di più e grava in maniera superiore sulle casse pubbliche. Sul finire degli anni Dieci la Regione Puglia portò il tema nella conferenza delle Regioni (dove il Fondo sanitario si suddivide tra i governatori: senza accordo, decide il governo). Con la collaborazione della Campania fu costruita un’intesa tra tutte le Regioni meridionali. E si tentò di introdurre l’indice di deprivazione socio-economica nei criteri di riparto, anche sulla base degli studi condotti in Italia dallo studioso Nicola Caranci. Un indice che teneva in considerazione il tasso di bassa scolarizzazione, la disoccupazione, la percentuale di case in affitto sul totale delle case abitate, la densità abitativa nelle abitazioni. Inutile dire che l’indice era più alto (cioè la sofferenza più acuta) in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia. Non se ne fece nulla per l’opposizione ben concertata delle Regioni del Nord che contrapposero alla deprivazione socio-economica il tasso di inquinamento quale fattore di incidenza sulle condizioni di salute. Va precisato che il blocco delle Regioni settentrionali fu trasversale alle forze politiche (di destra e di sinistra), nonostante la favorevole accettazione dell’idea di introdurre nuovi criteri espressa da Vasco Errani (Pd) allora presidente dell’Emilia Romagna. Vi è l’urgenza di tornare sul tema. Schillaci, se volesse cimentarsi, troverebbe un alleato nel ministro delle Politiche europee Raffaele Fitto che, da presidente della Puglia (2000-2005), fu il primo a segnalare l’iniquità della ripartizione del Fondo sanitario. Michele Emiliano e Vincenzo De Luca, governatori di Puglia e Campania, tornano spesso sull’argomento. Sarebbe il caso che uscissero dalle declamazioni e, come in passato, provassero a costruire un’alleanza delle Regioni del Sud. Tanto più in questa fase in cui si rischia – con l’attuazione dell’Autonomia rafforzata senza un contrappeso di perequazione nei servizi essenziali – un nuovo massiccio trasferimento di risorse al Nord. Andrà così checché ne pensi il loro compagno di partito Piero Fassino. Il quale, con tesi singolare, sul Corriere del 29 ottobre ha giustificato le «ragioni del Nord» per il fatto di essere il territorio dove si traggono due terzi del prelievo fiscale italiano. Se è questo il tenore della discussione, c’è poco da fare: la prima battaglia di Emiliano e De Luca, se volessero abbracciarla, sarà in casa loro, nel Pd. Sarebbe il caso di avviarla subito, prima che sia troppo tardi. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 29 ottobre 2022 | 18:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-29 16:54:00, La ripartizione (iniqua) del fondo sanitario tra le Regioni,