Cgil e Uil, critiche nei confronti del governo, sciopereranno il prossimo 17 novembre. Il fulcro delle proteste è la Legge di Bilancio, che ha suscitato notevole insoddisfazione tra i professionisti del settore, da docenti a ricercatori, i quali richiedono investimenti significativi e soluzioni concrete al precariato.
Al centro dell’attenzione, secondo la segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, vi è la richiesta di maggiori fondi per il rinnovo del Contratto 2022/2024. Si lamenta una dissonanza tra le promesse del governo, incentrate sulla valorizzazione del personale scolastico, e le risorse effettivamente allocate, giudicate inadeguate di fronte a un’inflazione che erode progressivamente gli stipendi.
Fracassi critica anche l’autonomia differenziata proposta dal DDL Calderoli, considerata una minaccia per l’omogeneità del sistema scolastico pubblico. Evidenzia altresì la bassa retribuzione degli insegnanti italiani rispetto ai loro omologhi europei e denuncia la mancanza di negoziati per un nuovo contratto.
Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola, rafforza questo messaggio, affermando che l’obiettivo è una scuola migliore che rappresenti l’avanguardia di un Paese migliore. L’azione di protesta non si limita al settore educativo ma abbraccia questioni nazionali che toccano tutti i cittadini, come la sanità e la sicurezza sul lavoro. Sottolinea la necessità di escludere la scuola dal patto di stabilità, richiesta portata anche al tavolo europeo dei ministri dell’istruzione a Saragozza.
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