Il segretario dem punta sul Sud: sfida aperta La leader Fdi: difenderemo l’Italia nella Ue

Il segretario dem punta sul Sud: sfida aperta La leader Fdi: difenderemo l’Italia nella Ue

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di Monica Guerzoni

Il patto con De Luca, Emiliano e il sindaco Decaro. L’idea della videoconferenza per motivare i candidati

La rimonta impossibile può diventare possibile. Enrico Letta ci crede. E perché ci credano anche gli italiani, bisogna prima di tutto convincere i candidati del Pd. Oggi alle 9:30 si accenderanno le telecamere del Nazareno e il segretario apparirà in videoconferenza in tandem con Mauro Berruto, responsabile Sport della segreteria dem, già commissario tecnico della nazionale di pallavolo italiana e aspirante deputato. È a lui che l’ex presidente del Consiglio ha affidato il compito di spronare la squadra a gettare il cuore oltre l’ostacolo nell’ultimo set. Tutte le mattine dopo il caffè, il leader e il «mental coach» del Pd si collegheranno con i 600 candidati e candidate: temi politici di giornata, discorso motivazionale e via, tutti sul territorio a spiegare a quel 42% di indecisi — in aumento anziché in calo — che la destra non ha ancora vinto e che la remuntada non è un miraggio.

Letta riparte da Taranto. Sfida Giuseppe Conte in casa e spera di ribaltare i pronostici nell’ultimo miglio. Cinque i punti della strategia. Il primo è il Sud. Gli analisti del Nazareno hanno studiato la risalita del M5S e hanno visto che l’avvocato di Volturara Appula «recupera solo nel Mezzogiorno» e, stando agli studi che il segretario dem ha in tasca, non ruba voti al Pd ma a Salvini e Berlusconi, . Il che renderebbe Letta, Speranza, Fratoianni e compagni «competitivi non solo a Napoli ma in quasi tutti i collegi pugliesi» e in altri dei 60 collegi in bilico. Un effetto a sorpresa che, dirà oggi il leader ai dirigenti, «vale anche in Sardegna, Sicilia, Campania, Calabria e Basilicata». Così si spiegano la concentrazione di tappe al Sud e la scelta di lanciare la «Carta di Taranto», mossa resa possibile dall’impegno di Enzo De Luca, Michele Emiliano e Antonio Decaro: tre nomi che, fanno notare al Nazareno, «non erano scontati». La vittoria nel 2020 dei governatori di Puglia e Campania è un altro elemento di cauto ottimismo, perché entrambi stando ai sondaggi di allora avevano perso e poi «hanno vinto alla grande». Gli studiosi di cose politiche, ricordano nello staff di Letta, sbagliarono anche nel 2013 con Pier Luigi Bersani, che non diventò premier a dispetto delle previsioni.

Il secondo punto di quella che i lettiani chiamano «operazione rimonta» è il lavoro per i giovani, cuore del programma economico e sociale del Pd: oggi il leader vedrà la Cna, domani Confartigianato e ogni prossima tappa sarà preceduta da incontri con artigiani, imprenditori e sindacati. Il terzo è il «fattore Draghi», altro tasto su cui il leader del centrosinistra spingerà molto negli ultimi dodici giorni: «La campagna della destra ha scatenato il caos, la gente ha capito che se vincono loro non ci sarà più Draghi e la colpa è di Conte, Salvini e Berlusconi che hanno fatto cadere il governo».

Letta alzerà i toni sul presidente dei Cinque Stelle e non farà sconti a Calenda, nel tentativo di far capire agli italiani che «il M5S e il terzo polo non hanno una coalizione, mentre il Pd potrà sommare i suoi voti a quelli degli alleati». Al quarto punto del tentativo di riscossa c’è la «mobilitazione totale dei sindaci». Al quinto c’è l’agenda (televisiva) di Letta. La rassegna stampa degli ultimi giorni è spietata eppure nelle stanze del leader osservano che «gli ultimi passaggi sul piccolo schermo hanno funzionato» e lavorano per riempire di interviste al segretario anche i giornali e le emittenti locali. E c’è un altro aspetto su cui al Nazareno stanno mettendo la testa ed è la controffensiva militare ucraina. Non per azzardare impossibili parallelismi, ma per ricordare agli italiani che il Pd è stato, sin dall’inizio della guerra, «sempre dalla parte giusta».

11 settembre 2022 (modifica il 11 settembre 2022 | 22:35)

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, 2022-09-12 05:38:00, Il patto con De Luca, Emiliano e il sindaco Decaro. L’idea della videoconferenza per motivare i candidati, Monica Guerzoni

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