Scontri tra tifosi sullA1 a Badia al Pino: è lo stesso autogrill dove nel 2007 fu ucciso Gabriele Sandri

di Redazione Cronache

Quindici anni fa il tifoso della Lazio e apprezzato dj venne colpito al collo da un proiettile sparato da un agente della Polizia stradale. Il pap: Condanno ci che accaduto, i ricordi pesano

Quindici anni dopo l’area di servizio di Badia al Pino torna alla ribalta. Allora come oggi per una vicenda di fatto identica: tifosi che s’incrociano e poi si scontrano, creano il caos. Ma allora, a differenza di oggi, qualcuno ha perso la vita. Se lo ricordano bene i famigliari e gli amici di Gabriele Sandri, tifoso laziale che l’11 novembre 2007 morto in quell’area di sosta dopo essere stato raggiunto alla testa da un proiettile partito dalla pistola dell’agente Luigi Spaccarotella.

Chi era

Sandri, allora 26enne, era noto a Roma come Gabbo non solo per la sua passione biancoceleste, ma anche perch apprezzato disc jockey. La mattina dell’11 novembre con altri quattro amici diretto a Milano per la partita Inter-Lazio fissata alle 15. I cinque tifosi viaggiano con una Renault Megane e a un certo punto decidono di fermarsi nell’area di servizio Badia al Pino all’altezza di Civitella in Val di Chiana (Arezzo) anche perch devono aspettare altri amici che stanno arrivando dalla Capitale.

Gli scontri

Verso le 9 il gruppettino incrocia nell’area di sosta alcuni tifosi della Juventus diretti a Parma: un attimo e scoppiano i tafferugli. A pochi passi c’ una pattuglia della Polizia stradale che si trova sul lato opposto della carreggiata e si muove dopo aver sentito le urla. Quando si avvicina alla rissa gli amici di Sandri risalgono in auto per ripartire. a quel punto che Spaccarotella scende dall’auto di servizio, sale su un cumulo di terra e da una distanza di cinquanta metri spara due volte. L’agente nella testimonianza racconta che era convinto che i quattro stessero scappando dopo aver commesso una rapina.

Il secondo colpo

Il secondo proiettile centra il collo di Sandri. I compagni di viaggio si fermano nell’area di servizio successiva, 30 chilometri pi in l, chiamano i soccorsi ma per Gabbo troppo tardi. Nel 2009 Spaccarotella viene condannato a 6 anni di reclusione per omicidio colposo con colpa cosciente, ma la sentenza viene poi riformata in appello nel dicembre 2010 e tramutata in omicidio volontario, rivalutandolo in dolo eventuale, e inasprendo la pena a 9 anni e 5 mesi di reclusione. Adesso un uomo libero. Non ho ancora letto nulla dell’accaduto in quell’area di servizio, ma non posso che condannarlo, sono state le parole di Giorgio Sandri, padre di Gabbo. Per il resto preferisco non aggiungere altro perch certi ricordi pesano.

8 gennaio 2023 (modifica il 8 gennaio 2023 | 18:44)

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