la politica economica
di Paola Di Caro 11 gen 2023
Il tema caldissimo, ed di quelli che possono spostare opinioni e consensi. Perch l’aumento del prezzo della benzina — seguito al mancato rinnovo in manovra del provvedimento del governo Draghi che tagliava in parte le accise, cos come a speculazioni sulle quali sta indagando la Guardia di Finanza — crea un problema serio per il governo, e per Giorgia Meloni in particolare. Prima di tutto perch stata lei, nonostante i mugugni degli alleati, a non voler intervenire per calmierare i prezzi, scelta che rivendica: Per tagliare le accise — si tratta di una spesa di 10 miliardi — non avremmo potuto aumentare il fondo sulla sanit, la platea delle famiglie per calmierare le bollette domestiche, aumentare l’assegno unico per i figli, creare un “carrello-spesa”, finanziare la decontribuzione per i nuovi assunti, il fondo per i crediti delle Pmi. Queste sono misure di giustizia sociale, a differenza del taglio delle accise che avrebbe aiutato tutti indifferentemente e i ricchi di pi.
Le promesse
Ma il caso diventa esplosivo perch stavolta lei direttamente a finire al centro di una polemica durissima, perch le arriva l’accusa dalle opposizioni di aver mentito, promettendo in campagna elettorale il taglio di Iva e accise, e ora negando di averlo mai fatto. Per cui ieri stato un duro batti e ribatti fino alla conclusione della premier: Nessuna promessa. I fatti. Attorno a mezzogiorno Meloni decide di diffondere sui social una puntata speciale del suo Appunti di Giorgia, tutta dedicata al tema benzina. Lo fa, con tono molto irritato, per controbattere ad una campagna mediatica ben costruita.
Il video del 2019
E quindi attacca subito spiegando che gira un mio video (in cui definiva una vergogna le accise sulla benzina e pretendeva che vengano progressivamente abolite) che per del 2019: Nel frattempo il mondo cambiato. Non sono incoerente e in questa campagna elettorale non ho promesso che avrei tagliato le accise sulla benzina. Penso ancora che sia giusto il taglio delle accise, ma si fanno i conti con la realt e purtroppo stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte. Peccato per che abbia cominciato a girare poco dopo uno stralcio del programma elettorale di FdI delle scorse elezioni, che al punto 17 prevedeva la sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise.
Le opposizioni
Oro per le opposizioni. Tutti si levano per rinfacciare a Meloni la marcia indietro, a partire dal segretario del Pd Enrico Letta: Oggi il governo e la premier hanno fatto il primo vero errore di comunicazione, dopo settimane di vento in poppa. Con il video col quale tecnicamente mente sulla riduzione delle accise ritorna in primo piano la contraddizione tra quanto detto in campagna elettorale. Concorde Carlo Calenda, secondo il quale quello che dice Meloni falso: Si sarebbe potuto finanziare fino a marzo, come gli altri interventi, con un costo di 2,2 mld come da lui proposto. E per il M5S Giuseppe Conte ad attaccare: Meloni nella campagna elettorale recente, e non nel video del 2019, ancora prometteva. Dal governo mistificazione grottesca Meloni replica, stavolta per iscritto: Alcuni esponenti dell’opposizione fanno notare che nel programma di FdI era presente, tra i punti, una voce sulla sterilizzazione delle entrate dello Stato su energia e carburanti, con un’automatica “riduzione di Iva e accise”. Vero, ma significa che se hai maggiori entrate dall’aumento dei prezzi del carburante le utilizzi per abbassare le tasse. Ma noi non avevamo maggiori entrate, ovviamente. Quindi si tratta di un impegno molto diverso dal “taglieremo le accise”.
Il taglio strutturale
Al di l del passato, sull’oggi Meloni dice di non voler sottovalutare il peso degli aumenti, ribadisce le misure prese dal governo (esposizione del prezzo medio in ogni distributore, controlli) e dice anche di essere fortemente speranzosa della possibilit che prima o poi riusciremo a fare un taglio strutturale, ma questo necessita di una situazione diversa, di rimettere in moto la crescita economica di questa nazione. E comunque il prezzo medio attuale della benzina (attorno a 1,8 euro) non lontano, anzi anche pi basso — dice dati alla mano — di quello di anni ma anche di mesi precedenti: Perch allora nessuno diceva niente?.
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