Scuola, altri 25mila supplenti in arrivo con i fondi del Decreto Agosto

Il Dl mette sul piatto 920 milioni per far crescere gli incarichi a tempo. Road map in due tappe: prima immissioni in ruolo, poi il personale aggiuntivo

Claudio Tucci

Insieme alle aule il personale resta uno snodo cruciale per riaprire le scuole in sicurezza. E proprio sugli organici al ministero dell’Istruzione sono giorni frenetici. Con una road map in due tappe: prima, procedere alle immissioni in ruolo e, se non ci sono candidati, alla nomina dei supplenti; poi, inviare alle scuole i prof e i bidelli aggiuntivi con cui fronteggiare l’emergenza coronavirus. Ma i conti non tornano: secondo la ministra Lucia Azzolina, con le risorse del Dl Rilancio sono in arrivo 50mila unità in più tra docenti e Ata ma per la Cisl Scuola ci si ferma a 40mila. In attesa dei fondi appena stanziati dal Dl Agosto, 920 milioni totali, che secondo le prime stime del ministero frutteranno altri 25mila incarichi a tempo.

Le immissioni in ruolo

La corsa per coprire, con contratti stabili, le 84.808 cattedre autorizzate dal Governo è comunque già partita. Quest’anno le operazioni sono state tutte (o quasi) informatizzate; gli aspiranti docenti (50% provenienti dalle graduatorie a esaurimento, il restante 50% dai concorsi, in primis 2016 e 2018) «colloquieranno» via mail con gli uffici scolastici regionali, dalla convocazione alla scelta, prima della provincia, poi della sede di nomina (la firma del contratto di lavoro resta a cura dei presidi). Le operazioni “ordinarie” dovranno chiudersi entro il 26 agosto, il 27 saranno pubblicati i posti scoperti, che potranno essere assegnati con l’altra novità di quest’anno, la call veloce, fortemente voluta dalla ministra: domande, anche qui on line, dal 28 agosto al 1° settembre, assunzioni entro il 7. Sui posti ancora liberi scatteranno le supplenze, da assegnare entro il 14 settembre, data di avvio delle lezioni 2020-2021.

Rischio di meno del 50% dei posti coperti

Se procedure e tempi saranno rispettati, rappresentando, in caso affermativo, una vera e propria notizia per il mondo della scuola, lo sapremo solo più avanti. Una certezza, però, già si sa: non tutte le 84.808 assunzioni a tempo indeterminato si concretizzeranno, per via della cronica assenza di iscritti nelle graduatorie a esaurimento, soprattutto al Nord, e per il rinvio dei nuovi concorsi, slittati in autunno. Secondo fonti sindacali, si assisterà allo stesso film degli ultimi due anni, con meno del 50% dei posti coperti. Lo scorso anno i supplenti annuali e fino al 30 giugno sono stati complessivamente 187.865; e una cifra più o meno simile ci si attende quest’anno. Con l’ulteriore trasformazione di posti di fatto in diritto, l’organico docente 2020-2021 dovrebbe attestarsi sulle 850mila unità (stima Tuttoscuola), uno dei livelli più alti degli ultimi decenni.

Gli incarichi aggiuntivi

Il capitolo personale non finisce qui. Con il decreto Rilancio, prima, e ora con il decreto Agosto, sono stati messi sul piatto ulteriori 2 miliardi circa, da spendere soprattutto per assumere altro personale (a termine). In particolare, con il decreto legge 34 sono stati stanziati 977 milioni, ripartiti nei giorni scorsi tra le regioni, con l’obiettivo, ribadito più volte da viale Trastevere, di assumere altri 50mila profili, tra docenti e personale tecnico-amministrativo. Ma da una elaborazione, fatta per il Sole 24Ore del Lunedì dalla Cisl Scuola, emerge che i nuovi ingressi saranno circa 10mila in meno di quelli stimati dal dicastero di viale Trastevere. Con le risorse disponibili, infatti, circa 880 milioni (il 10% dei 977 milioni servirà a pagare la sostituzione dei supplenti sin dal primo giorno di assenza) si riusciranno ad assumere 10mila Ata, con una spesa di 170 milioni, per retribuirli per 9 mesi (da metà settembre a metà giugno). La cifra rappresenta il 19,29% della dotazione assegnata; con i restanti 710 milioni,si riuscirebbero ad assumere 30.912 insegnanti, nell’ipotesi di personale con retribuzione inferiore (infanzia e primaria), oppure 28.681, se docenti di sola scuola secondaria. Con la seconda «tranche» di risorse, 920 milioni (ma con il 10% trattenuto per sostituire i supplenti assenti), si potrebbero assumere almeno altre 25mila unità di personale temporaneo, secondo il ministero. Sperando che stavolta i conti tornino.

Pietro Guerra

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