Questo sarà certamente ricordato come l’anno scolastico del rinnovo contrattuale, in un’Area del tutto nuova, quella dell’Istruzione e Ricerca
È stato anche l’anno scolastico del concorso per direttore SGA e per la probabile conclusione del concorso a dirigente scolastico. Se il primo si è finalmente avviato con la prova preselettiva, l’altro prevede, pur tra mille difficoltà e ricorsi incombenti, l’immissione in ruolo a settembre di un congruo numero di dirigenti scolastici. Il ripristino dell’organico dei dirigenti scolastici e dei Dsga è una condizione essenziale per ridurre il peso del governo delle istituzioni scolastiche, reso veramente oneroso dal numero spropositato di reggenze. Anche in questo caso però il percorso concorsuale, che pure era atteso da molti anni, è stato difficile, complesso e ricco di problematiche, dalla composizione della Commissioni sino allo svolgimento della prova scritta e alle difficoltà emerse anche in fase di svolgimento degli orali, soprattutto in alcune Commissioni. I ricorsi presentati al TAR Lazio ne sono un indice significativo.
È stato poi un anno scolastico caratterizzato da importanti cambiamenti, tra gli altri il nuovo Esame di Stato e il Regolamento di contabilità di cui al DI 129/2018. Se sul primo non sono mancate obiezioni e dubbi, forse in parte fugati dall’esperienza concreta in atto, l’altro ha in parte deluso le aspettative di una maggiore semplificazione e le attese della soluzione di questioni che rimangono aperte, a cominciare dal rapporto tra Dsga e Dirigente scolastico.
Ma gli ultimi dieci mesi sono stati anche segnati da contenziosi e contrasti con il Governo, alcuni affrontati mediante Accordi (come quello del 24 aprile scorso), altri sfociati in azioni di protesta sindacale, altri ancora che purtroppo non ci hanno lasciato altra scelta che ricorrere al Capo dello Stato o alla magistratura, come nel caso della richiesta di annullamento dell’art. 39 c. 2 del DI 129/2018 che estende le competenze del dirigente in materia di sicurezza degli edifici ben oltre quanto stabilito dalla legge 23/1996.
Talvolta perciò le ombre hanno prevalso sulle luci, anche sino ad arrivare all’oscurità totale, come nel caso dei controlli biometrici. La Cisl scuola ha contestato fortemente il provvedimento in sede di Audizione. L’assenza di dialogo e il rifiuto persino di ascoltare le ragioni della dirigenza scolastica, hanno portato ad una prima ed immediata azione di protesta lanciata con l’hashtag#iocisono.
A questo sono seguiti incontri con i Presidenti della Commissione 7^ del Senato e della Commissione VII della Camera. Il 16 maggio si è svolto un sit-in Piazza Vidoni e la Segretaria generale Maddalena Gissi ha invitato un Appello a tutti i Senatori affinché il testo che prevede il controllo biometrico dell’accesso alle istituzioni scolastiche per i dirigenti scolastici fosse stralciato dal provvedimento in discussione. La Cisl Scuola ha anche chiesto ai suoi iscritti di inviare email a sostegno dell’Appello ai presidenti dei gruppi parlamentari. Nonostante tutto, il Parlamento non ha voluto ascoltare, approvando un provvedimento che è percepito dalla categoria come inutilmente dispendioso e soprattutto offensivo.
Ora il fronte si sposta inevitabilmente sul vaglio degli aspetti di coerenza con le norme sulla protezione dei dati personali, il Garante si è espresso ripetutamente in modo del tutto critico e negativo verso le decisioni assunte dal Parlamento in tema di controlli biometrici.
Nello specifico, per i dirigenti scolastici la norma troverà attuazione mediante un decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca ed è proprio questa fase di concerto che vedrà impegnate le OO.SS. nel tentativo di disinnescare gli effetti del provvedimento.
Altra questione aperta è quella del FUN. Sulla base di un parere espresso dall’Igop, il MEF vorrebbe sottrarre dalle risorse del Fondo le cifre una tantum derivanti dalla Legge 107/2015 e dall’ulteriore integrazione realizzata per via amministrativa. Il MIUR ha dichiarato di non ritenere corretta questa interpretazione e la CISL Scuola ha sottolineato che un’eventuale decurtazione del FUN sarebbe duramente contestata, se necessario attraverso un contenzioso giurisdizionale. Il Capo di Gabinetto si è comunque impegnato a evitare che tale riduzione si verifichi, prefigurando anche l’ipotesi di un eventuale intervento legislativo, “compatibilmente con lo stato della finanza pubblica”.
È stato dunque un anno scolastico difficile, che lascia aperte molte questioni, dagli effetti del progetto governativo di autonomia differenziata sino alle questioni cruciali della sicurezza degli ambienti di lavoro che pure sono stati ripetutamente sottoposte all’attenzione del Ministero.
Sino ad ora il Governo non ha ascoltato le ragioni dei dirigenti scolastici, anzi. Abbiamo assistito ad una grande e del tutto inopportuna ed incomprensibile resistenza persino nell’aprire un tavolo di confronto sulle tematiche che interessano la dirigenza scolastica, tavolo che peraltro si è esaurito in un solo incontro e che non ha avuto il seguito che pure era stato promesso circa la semplificazione dell’attività amministrativa richiesta alle scuole.
Singolare che questo avvenga proprio quando la presenza di dirigenti scolastici nella compagine di governo è particolarmente rilevante … ma indubbiamente, come voleva Brecht, servirebbe più luce che ombra …
da: CISL Scuola