Scuola, Cinzia e gli altri migliaia di prof ingabbiati: Preferiamo essere precari per non rinunciare a un sogno

Scuola, Cinzia e gli altri migliaia di prof ingabbiati: Preferiamo essere precari per non rinunciare a un sogno

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di Valentina Santarpia

La sua storia e quella di migliaia di altri docenti che vorrebbero un corso abilitante per poter fare uno scatto di carriera, ma sono bloccati: non ci sono procedure per loro. Vogliamo solo poter progredire, non pensavamo di rimanere bloccati

Perch accetto di guadagnare 300 euro in meno e avere meno diritti? Perch voglio realizzare un sogno: spiazzante la risposta di Cinzia Trulli, 52 anni, di Anzio, una dei circa 10.500 docenti ingabbiati che da 23 anni sperano di poter cambiare ruolo, facendo uno scatto di carriera, ma che vengono ignorati da qualsiasi amministrazione. E che quindi piuttosto preferiscono fare la vita da supplenti precari.

Le spiego: io sono stata assunta a tempo indeterminato nel 1999 dopo aver vinto il concorso come insegnante nella scuola primaria: il mio contratto nella scuola di Tor San Lorenzo, ad Ardea. Allora per me era la realizzazione dell’obiettivo del posto fisso, la possibilit di mettere su famiglia, per cui ho accettato di buon grado, pensando che poi avrei potuto sempre avanzare e cambiare. Non mai successo. E ora di fatto lavoro come supplente precaria da tre anni nella scuola secondaria di primo grado di Anzio 5. Pur guadagnando di meno, circa 1300 euro invece di 1600, e avendo meno diritti e ferie e perdendo gli avanzamenti di carriera, sono contenta perch cos posso insegnare le mie materie: italiano e storia, sono laureata in Lettere classiche. E come me lo fanno migliaia di altri colleghi, usufruendo dell’articolo 36 che ci permette di congelare il posto di ruolo e di lavorare nel grado di istruzione pi alto.

In pratica, Trulli e i suoi colleghi sono come dipendenti di un’azienda che non riescono ad avanzare nella carriera: chi lavora nella scuola dell’infanzia vorrebbe ad esempio lavorare nella primaria, chi come Cinzia ha un ruolo nella primaria ambisce alle medie o alle superiori, e cos via. Ma dal 2000 ad oggi sono stati svolti solo due concorsi ordinari e tre straordinari e loro, gli ingabbiati, hanno potuto partecipare ad un solo concorso. Quando nel 2006/2007 stato attivato un pas per permettere ai docenti di prendere l’abilitazione, i docenti gi di ruolo sono stati esclusi. Il decreto del direttore generale del ministero dell’Istruzione n.82 del 24 settembre del 2012 escludeva esplicitamente gli insegnanti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali. Una misura che i nostri sindacati hanno accettato senza battere ciglio. Siamo stati esclusi da un concorso straordinario, non ordinario: avevamo tutti i requisiti ma siamo stati puniti perch di ruolo. Qui non si tratta di non essere stati agevolati nella progressione della carriera, si tratta di essere stati penalizzati. Una vergogna!, sbotta Cinzia. Il concorso docenti 2016 prevedeva che potessero partecipare tutti coloro che possiedono un’abilitazione purch non di ruolo nelle scuole statali. Non siamo su Scherzi a parte, insiste la prof. Le vicende pi recenti le ricordiamo tutti: tre concorsi straordinari di cui uno solo era per noi ed svanito nel nulla- il concorso abilitante Azzolina, dove i candidati hanno pagato anche la tassa di iscrizione, ma non si pi svolto, ndr- ed un concorso ordinario super selettivo dove ci hanno fatto la grazia di farci partecipare. Unico e solo in 23 anni di umiliazioni.

Al concorso del 2020 hanno in effetti partecipato molti dei docenti ingabbiati, perch era una buona occasione per liberarsi, ma la percentuale di chi riuscito a vincerlo e quindi a conquistare il ruolo in un ambito superiore, ristrettissima: Abbiamo tutti famiglia, io ho una ragazza di 21 anni e un ragazzo che frequenta il primo liceo. Il concorso era molto nozionistico e in tantissimi, anche neo laureati, sono stati bocciati. Noi lavoriamo, e non facile, si giustifica Cinzia.

In realt anche nel 2021 c’ stato un concorso abilitante straordinario con una sola prova orale, a cui loro avrebbero potuto partecipare. E anche le Siss fino al 2006 abilitavano su tutte le classi di concorso, cos come i due cicli di Tfa e l’abilitazione all’insegnamento previsto dal dm 85 voluto dalla Moratti e dall’attuale ministro Valditara. Allora cosa vogliono i docenti ingabbiati? Vorrebbero, e chiedono anche con un video su Youtube, questo: un corso- concorso abilitante, con 30 crediti formativi universitari, senza selezione. Il ministro Valditara sbandiera un reclutamento finalizzato all’assunzione di docenti precari, con soli 3 anni di servizio o 24 crediti formativi universitari in estate: e noi nuovamente fuori da tutto. Cosa dovremmo fare? Prendere un titolo abilitante all’estero, pagando almeno settemila euro, e poi richiedere il riconoscimento in Italia? Non mi sembra giusto. Non vogliamo togliere niente a nessuno, solo realizzare un sogno.

2 maggio 2023 (modifica il 3 maggio 2023 | 13:21)

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