Scuola, le competenze digitali come si imparano? Dal quadro normativo al curricolo digitale

Scuola, le competenze digitali come si imparano? Dal quadro normativo al curricolo digitale

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di Valentina Santarpia

In assenza di certificazioni, il Dig.Comp tradotto in italiano fornisce una cassetta degli attrezzi per indirizzare l’apprendimento delle competenze digitali: materia trasversale, spiega la sottosegretaria Frassinetti. Potrebbero diventare parte degli Invalsi, spiega il direttore Ricci. L’esperienza del Marconi di Campobasso

Si citano, si commentano, si richiedono: ma in realt ancora non si riesce a certificare davvero quali e come siano riscontrabili le competenze digitali, tant’ vero che in Europa c’ un far west nella certificazione delle competenze digitali, con molti certificati diversi tra loro e di cui non sempre chiara la validit e la portabilit da un Paese all’altro. Nel vuoto della normativa, il Centro comune di ricerca della Commissione europea (JRC) ha per lavorato all’aggiornamento del quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini, il Dig. Comp.2.2, una sorta di schema-documento che definisce i capisaldi delle competenze digitali. Dal 2013 ad oggi il DigComp stato utilizzato per molteplici scopi, in particolare nel contesto dell’occupazione, dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento permanente. Ma i passi sono lenti e complessi: Sviluppare strumenti efficaci per misurare il livello di competenza digitale nelle diverse aree identificate dal DigComp un’operazione che pu richiedere anche mesi, spiega l’economista Stefano Kluzer, collaboratore del Centro Comune di Ricerca (JRC). Intanto un nuovo utile passo stata la traduzione in italiano dal 22 marzo del Dig.comp 2.2, che anche nel nostro Paese dunque potr essere utilizzato per fornire elementi per costruire un curricolo digitale delle scuole, una cassetta degli attrezzi per le scuole, per i docenti, per gli studenti, a cui attingere per insegnare e imparare il digitale anche a scuola.

Cosa succede nella scuola italiana

Com’ messa l’Italia? Dai dati forniti da Alessandro Musumeci, capo segreteria tecnica del senatore Alessio Butti, sottosegretario del ministro alla Transizione digitale con delega all’innovazione tecnologica, l’Italia ha migliorato la sua posizione rispetto al 2021 (dal ventesimo al 18esimo posto) ma rimane terz’ultima in Europa rispetto alle competenze digitali. Esiste ancora un forte divario digitale tra regioni del Nord e quelle del Sud. L’obiettivo di Italia digitale 2026 quello di rafforzare le competenze digitali di tutti i cittadini, investendo 0,4 miliardi. Qual la situazione attuale delle scuole rispetto ai piani? Le scuole che hanno completato la registrazione su PA digitale 2026 sono il 99,4%, quelle che hanno completato il processo di classificazione dei dati il 97,3%, quelle che hanno aderito all’avviso di migrazione sul cloud l’81,8%, quelle che hanno aderito all’avviso per la citizen experience l’82%. I fondi del Piano nazionale di resilienza che andranno a finanziare i progetti delle scuole – presentati entro il 28 febbraio, dovranno essere varati entro giugno – dovrebbero portare avanti questo processo: Il Pnrr un’occasione irripetibile per innovare il Paese- conferma Musumeci – ma le risorse finanziarie non serviranno a niente se non si lavora sulla cultura dell’innovazione e delle competenze digitali. E infatti le risorse del Pnrr vanno di pari passo con il Piano nazionale scuola digitale, che la direzione di Gianna Barbieri sta portando avanti al ministero dell’Istruzione. Un’operazione di fondamentale importanza, alla luce del fatto che l’Invalsi, come ci conferma il direttore Roberto Ricci, potrebbe acquisire le competenze digitali tra gli elementi da valutare negli apprendimenti dei ragazzi. Competenze che, sottolinea la sottosegretaria Paola Frassinetti, sono sempre trasversali: Nessuna nuova materia scolastica di digitale- ricorda- ma una disciplina che attraversa tutte.

Il curricolo digitale

Ed proprio questa la strada seguita dal curricolo digitale dell’istituto Marconi di Campobasso, che attraverso un bando del ministero ha messo su un progetto che introduce nelle diverse discipline l’aspetto delle competenze digitali. Il curricolo digitale innanzitutto un’esperienza didattica bellissima- spiega la dirigente Adelaide Villa– e la cosa veramente interessante stata il lavoro che i docenti hanno fatto in classe con gli studenti permettendo ai ragazzi di sperimentare in maniera puntuale il valore di questo strumento. Il curricolo una serie di strumenti didattici dedicati sia ai docenti, perch ci sono schede che comprendono tutto il background pedagogico, e a favore dei ragazzi perch comprende una serie di schede, EAS, episodi di apprendimento situato: ovvero una metodologia didattica inventata dal professor Rivoltella che nostro partner, approntate per approfondire le tematiche del digitale soprattutto in riferimento ai diritti in internet. Una sorta di cassetta degli attrezzi, che permette di creare un curricolo digitale, che in maniera trasversale implementa e sviluppa nei ragazzi le competenze delle cittadinanza digitale. Competenze che poi possono essere trasferite anche in un curriculum dei ragazzi, perch nel momento in cui assunto nel curricolo scolastico, va a finire nel portfolio dello studente, e diventa una competenza che pu spendere. Non ci sono attualmente gli strumenti affinati, ma una possibilit. E il riferimento ai diritti fondamentale, perch i ragazzi sono grandi fruitori ma non sempre naturale per loro capire cosa c’ dietro, quali sono le problematiche, i rischi che si corrono.

Le carte cliccabili

Le carte sono uno strumento fisico per utilizzare al meglio il curricolo digitale- spiega Annalisa Gaddi, docente di elettronica -Queste carte raccolgono,danno un contenuto tangibile, a questo bel prodotto del curricolo digitale per i diritti in internet che abbiamo creato. Tutte le carte sono dotate di un QR code, uno davanti che rimanda al sito e uno sul retro, che rappresenta un contenuto specifico del nostro curricolo, che pu essere di quattro tipi diversi: o generale (grigio), o indirizzato alla primaria (giallo), o scuola primaria (arancione), o di secondo grado (rosso). Inquadrando un QR code, veniamo rimandati all’elemento del curriculum, a una scheda ad esempio di approfondimento, in cui sono contenute le informazioni sulla tematica specifica. Ogni immagine fa riferimento all’argomento, nel caso ad esempio troviamo una carta con dei bambini che giocano, rimanda alla scheda di un EAS, episodio di apprendimento situato, la metodologia didattica che guida il nostro curricolo digitale per i diritti in internet, e all’interno del documento a cui si viene rimandato ci saranno tutte le informazioni su quali attivit svolgere in classe, e soprattutto ai materiali direttamente cliccabili. Sono carte per i docenti, uno strumento di lavoro che serve per applicare nelle classi questo curricolo.

Il Dantroide

Uno degli esempi pi immediati di come gli studenti hanno applicato le competenze digitali al Marconi stata la creazione del Dantroide, un robot che costituito da diversi aspetti sia didattico disciplinari contenutistici. Dantroide ci dimostra come necessario guardare all’integrazione delle discipline per ottenere dei risultati speciali e soprattutto per vedere l’amore nei confronti della scuola e del sapere da parte dei ragazzi- spiega la prof di lettere, Elna Varanese- Abbiamo constatato quanto importante per i ragazzi superare il vincolo della disciplina a settore stagno, e che nel momento in cui hanno avuto la possibilit di superare i confini disciplinari e collaborare, la scuola ha tutt’altro respiro. Il volto nasce dal laboratorio Filistrucchi di Firenze, attivo dal ‘700, ed un calco realizzato sulla maschera funeraria di Dante. Ci sono meccanismi specifici che muovono la bocca, la testa, il collo. Uno dei contenuti privilegiati quello delle parole di Dante, realizzato con l’Accademia della Crusca, a cui i ragazzi hanno lavorato insieme agli accademici con tanto interesse ma anche un po’ di fatica. astato costruito con tanti elementi di riciclo: parti di ricambio della stampante, un portaombrelli nascosto sotto la veste, un manichino regalato da un negozio.

9 aprile 2023 (modifica il 12 aprile 2023 | 19:03)

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