Scuola finlandese, Valditara: Gli alunni di alcune regioni italiane hanno risultati migliori degli studenti finlandesi

Scuola finlandese, Valditara: Gli alunni di alcune regioni italiane hanno risultati migliori degli studenti finlandesi

Spread the love

Ieri, 15 febbraio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto al convegno Anp e di Laboratorio Apprendimento al Goethe-Institut di Roma. Al centro dell’incontro, di ambito internazionale, questioni che riguardano i docenti in Europa ed, in particolare, reclutamento, valutazione, carriera.

Il capo del dicastero di Viale Trastevere ha fatto un lungo discorso all’interno del quale ha avuto modo di toccare vari punti. Valditara, fin dall’inizio del suo mandato, parla di valorizzazione delle eccellenze. Ma quali sono le eccellenze italiane? Sono davvero eccellenze se paragonate con altri contesti europei?

Il ministro ha fatto un confronto con la scuola finlandese, argomento di cui si è parlato molto nell’ultimo mese dopo le polemiche che ha attirato la lettera di una mamma finlandese residente a Siracusa che ha criticato aspramente la scuola italiana.

“Scuola finlandese? Se guardiamo ai test Pisa vediamo che gli studenti di alcune regioni italiane hanno risultati migliori degli studenti finlandesi. Se guardiamo alla conoscenza della lingua madre gli studenti di alcune regioni italiane sono molto più in alto non solo della media europea ma anche del sistema avanzato delle scuole tedesche”, ha detto Valditara, che ha cercato di dire che alcuni contesti in Italia fanno invidia alle realtà più prestigiose anche se con meno rumore.

Dove si dovrebbe insistere?

Secondo quest’ultimo occorre rendere eccellenti tutti i contesti scolastici: “Risulta evidente che un primo problema su cui riflettere è come potenziare quelle aree, quelle scuole in maggiore criticità. Quelle scuole più fragili. La vera sfida è che tutto il sistema Italia raggiunga risultati eccellenti come alcune regioni già riescono a fare. Dobbiamo insistere soprattutto sulla fragilità”.

“Per questo ho chiesto all’Invalsi di individuare 150 scuole dove vi sono risultati meno soddisfacenti su cui concentrare maggiormente le nostre attenzione con progetti sperimentali per un rafforzamento dei risultati. Autonomia delle scuole? Valorizzarla sempre più”, ha concluso.

, , https://www.tecnicadellascuola.it/feed,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.