Scuola, il caso delle risorse per i docenti: più soldi a chi ha meno studenti in classe

Scuola, il caso delle risorse per i docenti: più soldi a chi ha meno studenti in classe

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di Valentina Santarpia

Le disparità nella distribuzione del miliardo per il personale aggiuntivo. La Calabria ha avuto 293,10 euro per studente, eppure le classi hanno in media 18 alunni, mentre il Veneto, con 20,92 alunni per classe, ha avuto 92 euro a ragazzo

Arrivano le risorse per 50 mila assunzioni tra docenti e collaboratori scolastici: si tratta di 977 milioni, quasi un miliardo, per dare alle scuole quelle risorse di personale di cui hanno bisogno per poter garantire turnazioni e sorveglianza. Ma come verranno distribuite? La tabella della divisione dei soldi è stata pubblicata oggi e rivela che ci saranno regioni, che hanno un rapporto numero di studenti/classi basso, che avranno molti più soldi di quelle che invece hanno un numero di studenti più alto, e che quindi a maggior ragione avranno bisogno di insegnanti in più per poter gestire classi divise o didattiche miste.

Qualche esempio: l’Emilia Romagna ha 21,93 studenti per classe (ovviamente si tratta solo di una media, e quindi ci saranno sicuramente classi con 30 studenti e altre meno numerose), ma avrà 110,48 euro a studente, cioè in totale 60,5 milioni. Il Piemonte ha 20,63 studenti per classe e prenderà 109,01 euro, la Toscana, con 21,26 studenti, ne avrà 104,21, il Veneto, con 20,92 alunni per classe, 92,68Quasi tre volte in meno della Calabria, che con un rapporto decisamente inferiore- 18,35 studenti per classe- riceverà ben 293,10 euro. Anche la Campania andrà bene, con 110,48 euro nonostante i suoi 19,66 studenti per classe, come la Sicilia a cui sono assegnati 115,78 euro nonostante abbia un rapporto sempre inferiore a 20, cioè 19,87.

Come è possibile? «Il criterio utilizzato è stato quello di considerare per il 50% il numero degli studenti e per il 50% le richieste dei dirigenti- spiega Gabriele Toccafondi, Italia Viva – se invece fosse stato usato per lo più il numero di studenti, magari anche considerando il rapporto con le classi, allora avremmo avuto risultati più equi. Un esempio? Con lo stanziamento fatto considerando al 100% il numero di alunni, come criterio, l’Emilia avrebbe avuto quasi 5 milioni in più».

Pietro Guerra

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