Scuola, l’arcipelago della protesta: “Ora smetterete di chiamarci generazione disimpegnata"

Scuola, l’arcipelago della protesta: “Ora smetterete di chiamarci generazione disimpegnata"

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ROMA – Della conta della Digos di Torino – sedici studenti vicini al centro sociale Askatasuna, due attivisti di Osa, uno del Fronte della gioventù comunista, tutti denunciati per l’assalto alla Confindustria di via Vincenzo Vela – non vogliono curarsi. “Non ci sono infiltrati nel movimento studentesco”, dicono. “Chi stava in prima fila al cancello difeso della polizia era uno di noi”, dicono ancora. “La ministra Luciana Lamorgese se ne faccia una ragione”.

E poi, terza questione, la ripresa delle manifestazioni – siamo al terzo venerdì consecutivo con adolescenti e post-adolescenti in piazza – sta ridefinendo la questione di chi rappresenta i giovani studenti di nuovo arrabbiati. Marco Lupo, lui matricola all’Università di Roma Tre ma riferimento per gli studenti di Osa (Opposizione studentesca d’alternativa), dice: “Le unioni e le reti classiche non fanno più parte del movimento. Li abbiamo cacciati il 4 febbraio sotto il ministero dell’Istruzione”. Le organizzazioni antagoniste presero la scalinata, quel pomeriggio, con un sorpasso rapido e aggressivo durante la marcia e iniziarono a cantare: “Noi non siamo la Cgil”. Consideravano a destra e a sinistra del sindacato di Landini la Rete degli studenti medi e l’Unione degli studenti mentre loro, nuovi antagonisti, preferiscono sintonizzarsi con i Cobas, in particolare l’Usb, “sindacato conflittuale”.
Fronte della gioventù comunista, Osa. Poi Lupa e i collettivi di derivazione autonoma dei singoli istituti (Virgilio e Mamiani a Roma). I Ksa a Torino. Sono le nuove sigle che vogliono mettersi alla testa del nuovo movimento. Hanno preso attivisti in questi mesi, è un fatto, e parte dell’organizzazione degli ultimi cortei è passata sulle loro spalle. Il Fronte della gioventù comunista, un nome fuori dalle apparenti coordinate della modernità, assicura che alle ultime elezioni scolastiche ha ricevuto 120.000 preferenze (dato non semplice da verificare). “In due stagioni abbiamo preso dodici rappresentanti nelle consulte provinciali”. Vive da dieci anni Fgc e nelle manifestazioni contro la Buona scuola si mostrava con un servizio d’ordine che sventolava piccole bandiere rosse e cantava “Fischia il vento”. Poi i ragazzi hanno rotto con il Partito comunista di Marco Rizzo “e adesso siamo alla ricerca di un approdo politico”. Osa è ancora più giovane, 2018. Si è presentato alla Camera giovedì scorso con Potere al popolo, lavora a Roma con il centro sociale “Acrobax” e a Milano con “Il Cantiere”. Dice l’oppositore Lupo: “Vogliamo innescare una scintilla che cambi questa società”. La vecchia rivoluzione, ecco. “Sì, sta arrivando”.

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