Scuole occupate finché non cambierà la musica, la minaccia degli studenti dagli Stati generali a Roma

Scuole occupate finché non cambierà la musica, la minaccia degli studenti dagli Stati generali a Roma

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Si sono aperti a Roma gli Stati generali della scuola. All’iniziativa, organizzata dalla Flc-Cgil e dall’Unione degli studenti, hanno già aderito oltre 600 studenti, più numerose realtà sociali e politiche, tra cui Libera contro le mafie, Legambiente, ActionAid, Priorità alla Scuola, Arci, Sbilanciamoci: fino a domani, domenica 20 febbraio, discuteranno su come immaginare un altro modello di scuola.

 “Non vogliamo che dalla pandemia si esca come quando si è entrati, con una scuola sottofinanziata, trasformata in un’azienda e pressata in una competizione senza senso. Per farlo dobbiamo confrontarci con le studentesse e con gli studenti, in quali ci hanno ricordato che l’istruzione è prima di tutto una scuola di democrazia”: a dirlo alla Tecnica della Scuola è stato Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgl, nel giorno di apertura dell’iniziativa.
All’evento presenti anche gli studenti che hanno portato avanti le occupazioni e le mobilitazioni a Torino, Milano e Napoli: in alcune circostanze si sono verificati incidenti, a causa però di infiltrati politici che hanno strumentalizzato le iniziative di protesta.
Dopo avere chiesto le dimissioni del ministro Patrizio Bianchi, Proprio dagli Stati generali della scuola, a Roma, gli studenti annunciano che non hanno alcuna intenzione di stoppare la protesta contro gli scarsi investimenti per l’istruzione, gli stage aziendali non formativi e molto altro.
“Non ci fermeremo finché non cambierà – ha annunciato all’agenzia Ansa Alessandro Finetto, del Laboratorio Studentesco – a Torino, anche a seguito dei gravissimi atti di repressione subiti durante le mobilitazioni, abbiamo occupato quaranta scuole, riunendoci in assemblea per ripensare una nuova idea di istruzione, che sappia educarci al pensiero critico e non alla riproduzione continua di nozioni. Non ci fermeremo finché non ci saranno date risposte”.
Una “minaccia” che, dopo tre venerdì consecutivi di protesta e decini di istituti già occupati, se portata avanti potrebbe creare problemi non indifferente anche alla didattica.
“Vogliamo cambiare radicalmente il ruolo che ad oggi svolge la scuola nel nostro paese – ha detto Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – le morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, in meno di un mese, hanno evidenziato il dovere morale di ripensare il rapporto scuola-lavoro e scuola-società. I luoghi della formazione devono trasformare il sistema, non riprodurne le stesse logiche aziendalistiche e volte unicamente al profitto”.
Venerdì 18: Apertura Stati Generali 18.30 – 20.30 – Snodo (Via del Mandrione, 63)
Sabato 19: Tavoli di lavoro e socialità – Università La Sapienza, Piazza del Parco Caduti 19 luglio 1943
Domenica 20 Dibattito e conclusioni plenarie – Teatro Italia

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