Se ritelefonando

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Non bisognerebbe mai leggere le buone notizie fino in fondo. Prendiamo quella che è senza dubbio un’ottima notizia: da oggi sarà possibile bloccare le telefonate moleste dei venditori di ogni risma e tenore. Certo, per farlo occorrerà iscriversi al Registro delle Opposizioni e vorrei tanto sapere chi ha avuto l’idea di chiamarlo così: il nome è persino nobile, mutuato dalla politica, ma proprio per questo emana un immediato senso di impotenza e sterilità. Pazienza, l’importante è che garantisca ciò che promette: la fine delle chiamate indigeste entro quindici giorni. Ormai le aziende-stalker se ne vergognano al punto che per farle non utilizzano neppure più esseri umani, ma voci preregistrate: robot insensibili al tono dolente o insolente dell’interlocutore, strappato al pisolino postprandiale per essere sensibilizzato su una offerta vantaggiosissima di cui fino a un attimo prima ignorava serenamente l’esistenza.

Fin qui il succo della lieta novella, poi però c’è l’ultima riga. C’è sempre l’ultima riga, ed è quella che ti frega. «La stretta non si applica ai call center che chiamano dall’estero né a quelli illegali», che sono la maggioranza e da oggi anche un po’ di più. In Italia le leggi si applicano solo a chi le rispetta, ma poiché non le rispetta quasi nessuno e quei pochi che lo fanno sono considerati dei fessi, il risultato è che, iscrivendoci al Registro delle Opposizioni, bloccheremo i molestatori onesti, lasciando campo libero agli spregiudicati e ai cialtroni.

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. La si può leggere qui.

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27 luglio 2022, 07:08 – modifica il 27 luglio 2022 | 07:08

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-07-27 05:12:00,

Non bisognerebbe mai leggere le buone notizie fino in fondo. Prendiamo quella che è senza dubbio un’ottima notizia: da oggi sarà possibile bloccare le telefonate moleste dei venditori di ogni risma e tenore. Certo, per farlo occorrerà iscriversi al Registro delle Opposizioni e vorrei tanto sapere chi ha avuto l’idea di chiamarlo così: il nome è persino nobile, mutuato dalla politica, ma proprio per questo emana un immediato senso di impotenza e sterilità. Pazienza, l’importante è che garantisca ciò che promette: la fine delle chiamate indigeste entro quindici giorni. Ormai le aziende-stalker se ne vergognano al punto che per farle non utilizzano neppure più esseri umani, ma voci preregistrate: robot insensibili al tono dolente o insolente dell’interlocutore, strappato al pisolino postprandiale per essere sensibilizzato su una offerta vantaggiosissima di cui fino a un attimo prima ignorava serenamente l’esistenza.

Fin qui il succo della lieta novella, poi però c’è l’ultima riga. C’è sempre l’ultima riga, ed è quella che ti frega. «La stretta non si applica ai call center che chiamano dall’estero né a quelli illegali», che sono la maggioranza e da oggi anche un po’ di più. In Italia le leggi si applicano solo a chi le rispetta, ma poiché non le rispetta quasi nessuno e quei pochi che lo fanno sono considerati dei fessi, il risultato è che, iscrivendoci al Registro delle Opposizioni, bloccheremo i molestatori onesti, lasciando campo libero agli spregiudicati e ai cialtroni.

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27 luglio 2022, 07:08 – modifica il 27 luglio 2022 | 07:08

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, Massimo Gramellini

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