di Aldo Grasso
Milly Carlucci sorride sempre fingendo di smorzare le polemiche, ma fa di tutto per alimentarle
Era inevitabile che, prima o poi, Enrico Montesano combinasse qualcosa. Diciamolo: dopo le sue insensate esternazioni da no vax (e forse dopo la vittoria del centrodestra) era stato chiamato per questo: doveva far parlare di sé a maggior gloria di «Ballando con le stelle». Ma, nonostante gli innumerevoli sforzi, Milly Carlucci perde quasi sempre la sfida con «Tu si que vales» di Maria De Filippi. Più che dei meriti di De Filippi, forse converrebbe parlare dei demeriti di Carlucci (le conduttrici, non le persone).
La prima è campionessa di determinazione, dura e opaca, di pianificazione delle risorse, di imprenditorialità; si è fatta la fama di essere «Maria la sanguinaria». La seconda no, vuol apparire come una signora bene che invece di organizzare partite a burraco si cimenta con la scena televisiva. Sorride sempre ma è più ostinata di De Filippi, per qualche punto in più di share ha chiamato persino Montesano (complottista, paladino della resistenza al Nuovo Ordine Mondiale, no vax, anti-5G, contro il canone Rai).
La parte più interessante di «Ballando con le stelle» è il ballo, con le sue coreografie, con il coraggio di chi si butta in pista anche non avendo doti particolari. Carlucci, invece, ha spostato tutta l’attenzione sulla giuria, scegliendo persone che hanno fatto della provocazione la loro missione professionale. Costrette a rinunciare al talento, si sono specializzate nell’urlo. Carlucci sembra un’orfana di sentimenti e di passioni, una fiamma senza fuoco, un fulgore che non illumina.
Sorride e intanto dà in pasto ballerine e ballerini alle palette della giuria. Sorride, fingendo di smorzare le polemiche ma facendo di tutto per alimentarle. Sorride ma dispone le parole con perversa scaltrezza. Sorride, volendo conciliare pettegolezzo e pedagogia coreutica. In un ecclettismo del sorriso e della disperazione, «Ballando con le stelle» ci ha regalato volutamente anche la maglietta della X Mas.
14 novembre 2022 (modifica il 14 novembre 2022 | 19:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-11-14 19:22:00,
di Aldo Grasso
Milly Carlucci sorride sempre fingendo di smorzare le polemiche, ma fa di tutto per alimentarle
Era inevitabile che, prima o poi, Enrico Montesano combinasse qualcosa. Diciamolo: dopo le sue insensate esternazioni da no vax (e forse dopo la vittoria del centrodestra) era stato chiamato per questo: doveva far parlare di sé a maggior gloria di «Ballando con le stelle». Ma, nonostante gli innumerevoli sforzi, Milly Carlucci perde quasi sempre la sfida con «Tu si que vales» di Maria De Filippi. Più che dei meriti di De Filippi, forse converrebbe parlare dei demeriti di Carlucci (le conduttrici, non le persone).
La prima è campionessa di determinazione, dura e opaca, di pianificazione delle risorse, di imprenditorialità; si è fatta la fama di essere «Maria la sanguinaria». La seconda no, vuol apparire come una signora bene che invece di organizzare partite a burraco si cimenta con la scena televisiva. Sorride sempre ma è più ostinata di De Filippi, per qualche punto in più di share ha chiamato persino Montesano (complottista, paladino della resistenza al Nuovo Ordine Mondiale, no vax, anti-5G, contro il canone Rai).
La parte più interessante di «Ballando con le stelle» è il ballo, con le sue coreografie, con il coraggio di chi si butta in pista anche non avendo doti particolari. Carlucci, invece, ha spostato tutta l’attenzione sulla giuria, scegliendo persone che hanno fatto della provocazione la loro missione professionale. Costrette a rinunciare al talento, si sono specializzate nell’urlo. Carlucci sembra un’orfana di sentimenti e di passioni, una fiamma senza fuoco, un fulgore che non illumina.
Sorride e intanto dà in pasto ballerine e ballerini alle palette della giuria. Sorride, fingendo di smorzare le polemiche ma facendo di tutto per alimentarle. Sorride ma dispone le parole con perversa scaltrezza. Sorride, volendo conciliare pettegolezzo e pedagogia coreutica. In un ecclettismo del sorriso e della disperazione, «Ballando con le stelle» ci ha regalato volutamente anche la maglietta della X Mas.
14 novembre 2022 (modifica il 14 novembre 2022 | 19:56)
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