La grande Opera
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén22 ottobre 2022
Un secolo e mezzo di progetti
«Il Ponte sullo Stretto è tra i miei obiettivi. Se dopo 50 anni faremo partire il cantiere e i lavori, sarà un grande passo avanti per l’ingegneria nel mondo». Matteo Salvini, neoministro delle Infrastrutture del governo Meloni, dopo pochi minuti dall’annuncio della sua nomina al dicastero, cala la sua prima carta ad effetto su un’opera divisiva quanto identitaria e dalla lunga storia: se ne discute infatti ormai da anni, anzi da un secolo e mezzo, se nel 1876 Giuseppe Zanardelli diceva: «Sopra i flutti o sotto i flutti, la Sicilia sia unita al Continente». Il collegamento rapido dell’isola con la Penisola è da sempre uno dei cavalli di battaglia di Silvio Berlusconi e sul quale è tornato anche a fine agosto scorso: «Io ho sempre ritenuto che il Ponte sullo Stretto fosse una priorità assoluta e che costituisse uno dei progetti più importanti per il nostro Paese – aveva detto in una delle sue pillole quotidiane -. Non ho cambiato idea. Il ponte rimane una priorità assoluta». Insomma, questa volta nel governo ci sono i numeri e potenzialmente le intenzioni per avviare il progetto faraonico. Ma è davvero realizzabile? E la scoperta dell’anno scorso nei fondali marini tra la Sicilia e la Calabria della faglia che più di 100 anni fa provocò la più grave catastrofe sismica d’Europa, il terremoto di Messina-Reggio Calabria del 28 dicembre 1908, non è un ulteriore disincentivo? E cosa dice l’ultimo studio di fattibilità? Vediamo di rispondere a queste domande.
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, 2022-10-22 09:04:00, Matteo Salvini ha rilanciato l’idea della grande opera. Nel 2021 il governo Draghi aveva affidato lo studio di fattibilità a Italferr (Fs), ma come tante volte prima, si era rimasti alla fase teorica. Intanto, uno studio internazionale ha individuato nello stretto di Messina la faglia che causò il terremoto distruttivo del 1908, Massimiliano Jattoni Dall’Asén