Seguendo il filo di Anna. La lotta all’Alzheimer nel segno di lana e memoria

Seguendo il filo di Anna. La lotta all’Alzheimer nel segno di lana e memoria

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di Michele Farina

A Barberino del Mugello una doppia iniziativa per il benessere . Le «donne del cucito» tornano a colorare il paese con i loro lavori. e quasi in contemporanea un festival mette al centro i ricordi. Spettacoli e incontri per riflettere sulle malattie neurodegenerative

Hanno sferruzzato un anno intero, decine di donne. Un anno di lavoro, una notte di allestimenti. E tutto per la sorpresa di un giorno: «La gente domenica 19 giugno si sveglierà e si troverà in un altro paese, più colorato», racconta Anna Nuti sorridendo. L’iniziativa si chiama «Un filo di…». Il paese è Barberino del Mugello. La sorpresa è fatta rigorosamente, meravigliosamente, a maglia, uncinetto, ricamo, intreccio. L’intero centro storico, le colonne, le fontane, le finestre, saranno avvolte dalle fantasiose creazioni delle «donne del cucito».

L’idea per «Un filo di…» nasce nel 2013, da Anna la bibliotecaria. Il Comune e varie realtà locali sposano il progetto. Ogni anno un tema. Nell’ultima edizione si è sferruzzato intorno al mondo di Pinocchio: era il 2019, «che per noi è stato anche l’anno del terremoto». Poi è arrivato il Covid che ha bloccato tutto. «Abbiamo ancora delle zone transennate per i danni del sisma», racconta Anna, «ora finalmente possiamo riprendere a tessere i nostri fili di speranza». Fili e steli: quest’anno il tema è «Barberino rifiorisce». Non sveliamo che cosa si sono inventate per il 2022 le maghe di questo evento di knitting urbano con tonnellate di lana, spesso riciclata. Sostenibilità, bellezza, socialità: gli ingredienti del benessere. E a proposito di socialità, di intrecci belli, quest’anno a Barberino «il filo di» è fatto anche di ricordi. Quelli che restano, quelli che si sgretolano sotto i colpi di altri «terremoti».

Maglia e memoria: sempre a Barberino s’intitola «Sul filo dei ricordi» la prima edizione di un festival che è cominciato il 12 giugno e finisce domenica 19 nel gomitolo del knitting. Come difendere il cervello dai rischi delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e le altre forme di demenza che colpiscono almeno 1,2 milioni di italiani? Attività fisica e vita sociale ricca, dicono gli esperti della salute, sono una bella mossa per preservare i nostri neuroni. E dunque «Sul filo dei ricordi» comincia con la sgambata della Corrilago intorno al Lago di Bilancino. Una corsa competitiva unita a una camminata per famiglie. Il 17 giugno, al Castello di Barberino, si alternano passeggiate e incontri con giovani ricercatori della «Associazione italiana ricerca Alzheimer». Sono neurologi, geriatri e neuropsicologhe che hanno vinto il finanziamento Airalzh 2021 con progetti di ricerca su «Stili di vita e prevenzione dell’Alzheimer».

Alessandra Mocali, biologa che ha dedicato dieci anni di studio ai marcatori periferici della malattia, presiede Airalzh, che ha il sostegno di Coop. Mocali è barberinese, adora le sorprese colorate di «Un filo di». Con le autorità e le associazioni locali (comprese «le donne del cucito») è nata l’idea di incrociare la passione per l’uncinetto con il filo dei neuroni, la lana e la memoria. «Abbiamo copiato un po’ l’Alzheimer Fest», sorride Mocali. La festa di Barberino si dipana tra mostre, conferenze, degustazioni, i canti dei Maggiaioli, gli spettacoli: il 18 giugno al teatro comunale Orsini va in scena «Il filo dei ricordi» con Marco Giulio Magnani e la danzatrice Sara Filippucci: storie di vita con l’Alzheimer raccontate senza infingimenti ma anche senza paura.

Qualcosa per gli altri

Si può fiorire tra le macerie di un terremoto, reale o mentale. L’importante è non essere soli. Fare qualcosa con gli altri, per gli altri. È lo stesso principio che ha mosso Anna la bibliotecaria quando una decina di anni fa è nato il primo «Knitting Caffè» di Barberino. L’idea di lavorare per un anno intero ed «esporre» il frutto di questo lavoro soltanto per un giorno può sembrare uno spreco. Ma «l’effetto effimero» è sempre piaciuto a questo gruppo di 150-200 donne sferruzzanti che si dividono il paese in tre zone da «ricoprire». «Ci piace creare sorprese – racconta Anna Nuti – E poi all’aperto le cose belle ed effimere finiscono per sciuparsi. Sarebbe bruttissimo vederle rovinarsi nel tempo. Preferiamo toglierle e magari riadoperarle».

Chissà: le fioriture di «Un filo di» possono riattecchire a Firenze in occasione dell’Alzheimer Fest, dal 9 all’11 settembre, dove saranno presenti anche i giovani ricercatori italiani di Airalzh. È vero che l’Alzheimer e le altre forme di demenza sono capaci di ingarbugliare parecchio il gomitolo delle vite che intaccano. È vero che occorre aumentare i fondi per la ricerca, in vista di una soluzione farmacologica da tempo attesa: in questo campo, c’è molto da «sferruzzare». Ma intanto, il nostro stile di vita può aiutare a prevenire la malattia e far vivere meglio chi l’ha incontrata.

18 giugno 2022 (modifica il 18 giugno 2022 | 00:46)

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, 2022-06-17 22:49:00, A Barberino del Mugello una doppia iniziativa per il benessere . Le «donne del cucito» tornano a colorare il paese con i loro lavori. e quasi in contemporanea un festival mette al centro i ricordi. Spettacoli e incontri per riflettere sulle malattie neurodegenerative, Michele Farina

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