Sei inutile, non venire a scuola: un giovane con dislessia racconta la sua esperienza per spiegare il perché del bullismo

Sei inutile, non venire a scuola: un giovane con dislessia racconta la sua esperienza per spiegare il perché del bullismo

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“Ammazzati, sei inutile, non venire a scuola domani”: sono alcuni dei messaggi rivolti agli adolescenti vittime di forme di bullismo o cyberbullismo. La testimonianza diretta arriva da David Fabbri, oggi 19enne che alle scuole medie è stato vittima di continui episodi di violenza. Intervistato dalla rivista La Tecnica della Scuola, il giovane ha detto che tutto è iniziato quando si è trasferito in una nuova scuola: “già da subito – ha raccontato – i miei compagni mi hanno preso come un bersaglio facile. Sarà stato perché mi sono messo al primo banco, perché ero un po’ secchione o perché portavo in classe il computer per stare al passo con gli altri, essendo dislessico. Purtroppo con il tempo queste stupidaggini si sono evolute, quei ragazzi mostravano il loro peggio: mi rompevano il computer facendolo passare per un incidente e durante il tragitto per andare a casa mi tiravano i sassi, a volte mi buttavano a terra e mi calpestavano. Ma il fatto più grave è avvenuto quando mi hanno picchiato”.

Il ragazzo si è soffermato anche sulle “nuove” pericolosissime forme di violenza psicologica: il cyberbullismo che ha un impatto diverso su noi ragazzi. Con il cyberbullismo la ferita non riesce mai a rimarginarsi, gli attacchi che uno riceve rimangono lì per essere rivisti. Anche i bulli hanno la protezione di essere dietro lo schermo, quindi acquistano più sicurezza, passano dagli attacchi normali a portare addirittura i ragazzi al suicidio o a forme di autolesionismo. A me hanno detto: ‘ammazzati, sei inutile, non devi venire a scuola domani’. Il cellulare e l’accesso perenne ai social ha dato la spinta al cyberbullismo”.

Grazie ad un cortometraggio (e successivamente un libro), David è riuscito ad essere da esempio per i suoi coetanei: “Il mio messaggio è arrivato persino al Presidente Sergio Mattarella, che ha deciso di riconoscere i miei sforzi con il titolo di ‘Alfiere della Repubblica’. Vorrei che i ragazzi che sono nella mia situazione ne escano. Ecco perché voglio mostrare che se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti. Uno dei consigli che do è parlare, parlare e parlare: si deve parlare con qualcuno, perché quando si condividono i propri problemi non sembrano più così pesanti, e quindi si riesce a vedere la luce alla fine del tunnel riusciamo ad andare avanti in momenti in cui da soli non ce l’avremmo fatta”.

Il fenomeno del bullismo è in perenne crescita:Nella scuola italiana il 25% dei ragazzi lamenta di essere bullizzato sistematicamente. Lo studente che perseguita un compagno, aggredisce un insegnante o devasta la propria scuola deve prendere coscienza del proprio errore”, ha detto qualche giorno fa il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Prendere coscienza della vastità del bullismo, che nelle sue varie forme riguarda uno studente su quattro, costituisce un passaggio fondamentale per combatterlo. “Consigli pratici su come contrastare un fenomeno in crescita” è il tema della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo 2023 firmata La Tecnica della Scuola, che tratta l’argomento con un evento social ricco di ospiti.

A partire dalle ore 10,30 del 7 febbraio, a conversare con il fondatore del movimento “Avanguardie educative” e coordinatore della Rete Nazionale delle Scuole di Pace, Aluisi Tosolini, saranno la vice questore della polizia postale, Lisa Di Berardino, che illustrerà sui rischi della Rete e sugli strumenti a disposizione dei giovani; il professor Daniele Manni, vincitore del “Global Teacher Award 2020” (primo italiano nella storia) e impegnato nella lotta al bullismo con varie iniziative; il fondatore della startup sociale “MaBasta” Mirko Cazzato, premiato come “Studente dell’anno 2021” e selezionato nella top 10 mondiale del “Global Student Prize”; il pedagogista Rodolfo Marchisio, esperto di cittadinanza digitale e cyberbullismo.

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