“In Francia, come in tutti i sistemi europei esiste un sistema di valutazione dei docenti ad inizio carriera: ogni anno c’è un momento di valutazione dei docenti, che poi diventa meno frequente. A questa valutazione è legata pure la retribuzione. È una procedura che dovremmo portare anche in Italia, perchè non va considerata come un giudizio del docente ma soprattutto come modalità di miglioramento e garanzia del livello professionale per il bene degli studenti”.
A dirlo alla Tecnica della Scuola è Cristina Costarelli, presidente Anp Lazio, il sindacato dei dirigenti scolastici che il 15 febbraio in collaborazione con il ‘Laboratorio Apprendimento’ ha organizzato a Roma – nell’Auditorium Goethe Institut Rom – un convegno sul docente in Europa. Il problema è che in Italia gli ispettori scarseggiano: “sono decenni – ha ricordato Costarelli – che si aspetta un concorso per ispettori. A loro spetterebbe, assieme al dirigente scolastico, una valutazione super partes degli insegnanti, non solo per il lavoro in classe: all’assemblea iniziale alla plenaria dei neo-immessi in ruolo ho proprio sottolineato che il docente non è una monade, ma opera dentro un sistema”.
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