di Fulvio Fiano
Secondo la procura, i poliziotti Miscali e Sorrentino accusarono i rapitori di aver ucciso il collega Samuele Donatoni, per coprire le loro responsabilità: ora la corte d’Assise dichiara non più perseguibili le calunnie
Ieri è stata pronunciata in corte d’Assise la formula del «non doversi procedere per intervenuta prescrizione» a carico di due poliziotti accusati di calunnia. Secondo la procura, che aveva chiesto il carcere per entrambi, i due agenti del Nucleo operativo centrale di sicurezza Stefano Miscali (sette anni la richiesta di condanna) e Claudio Sorrentino (8 anni sollecitati dal pm) avrebbero volutamente accusato la banda di rapitori di aver colpito l’ispettore Donatoni nel conflitto a fuoco della notte del 17 ottobre 1997 a Riofreddo, pur sapendoli innocenti. Un depistaggio di fatto che si inserirebbe in un più ampio ostacolo alla giustizia da parte degli agenti e di alcuni loro superiori ma già archiviato nel 2016 per l’impossibilità di accertare i fatti, sebbene fortemente stigmatizzato dal giudice che emise la sentenza.
«È fondata l’ipotesi che Donatoni fu ucciso dal collega Miscali — scriveva il gip Battistini — ma si è continuato a registrare un impenetrabile clima di omertà fra le persone sentite che a volte hanno dichiarato anche cose contrarie a quanto detto in precedenza, come se la cosa più importante non fosse di ricercare la verità ma di far apparire meno clamoroso il fallimento dell’operazione». Una «pervicace cortina di protezione» a vantaggio di Miscali (che non era imputato per l’omicidio), la definiva il giudice elencando le tracce alterate, le prove sparite e le piste false opposte alle indagini
Il 17 ottobre 1997, a quattro mesi dal rapimento, due squadre parteciparono al blitz in provincia di Roma. Con Donatoni c’erano Miscali e Sorrentino incaricati di bloccare i rapitori. Un’altra, composta da Gianluca Granati e Mauro Pugliese, era guidata da Vittorio Filipponi, doveva guardar loro le spalle. Donatoni venne colpito dal proiettile di una «Beretta 9 parabellum» in dotazione ai Nocs. I rapitori vennero arrestati, e Soffiantini liberato, il 9 febbraio 1998.
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Roma iscriviti gratis alla newsletter “I sette colli di Roma” a cura di Giuseppe Di Piazza. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.
12 aprile 2022 (modifica il 12 aprile 2022 | 21:34)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-04-12 20:12:00, Secondo la procura, i poliziotti Miscali e Sorrentino accusarono i rapitori di aver ucciso il collega Samuele Donatoni, per coprire le loro responsabilità: ora la corte d’Assise dichiara non più perseguibili le calunnie, Fulvio Fiano