di Paolo Tomaselli
La tendenza vede molto richiesti gli assistman: la Juventus ha aggiunto anche Kostic, l’Inter si affida a Gosens e Dimarco oltre Mkhitaryan e Calhanoglu, la scienza di Dybala al servizio di Mourinho
In pieno mercato e a due giorni dall’inizio del campionato c’è un traffico da bollino rosso sulle fasce, ma anche sulla trequarti: Di Maria e Kostic per la Juve, De Ketelaere per il Milan, Dybala e Wijnaldum per la Roma, Mkhitaryan per l’Inter, Kvaratskhelia per il Napoli, Lookman per l’Atalanta, Caprari per il Monza. Più che il mercato degli uomini gol, a indicare una tendenza è stato quello degli artisti dell’ultimo passaggio: una strada piena di corsie di sorpasso, dove sfrecciano uomini assist che possono cambiare il volto di una squadra. E promettono spettacolo.
Certo, qualche specialista come Perisic e Insigne se n’è andato, ma il saldo è largamente in attivo. E per i difensori sarà dura, perché il pericolo non arriva solo dalla fascia, ma anche tra le linee. Basta guardare la classifica degli uomini assist dell’ultimo campionato: Berardi (14), Calhanoglu (12), Barella (12), Milinkovic (11) e Luis Alberto (10) occupano le prime cinque posizioni, a dimostrazione del fatto che il passaggio gol è una categoria dello spirito, non solo un semplice un cross dal fondo.
Lo dimostra un altro dato significativo, che forse sarà sconfessato quest’anno: solo 4 dei migliori 15 assistmen dello scorso torneo compaiono anche nella classifica dei crossatori più efficaci (Candreva, Calhanoglu, Perisic e Veretout), quelli cioé giunti a destinazione ma raramente tradotti in gol. Colpisce ma certamente non stupisce che l’unico juventino presente nelle due graduatorie fosse Cuadrado, settimo crossatore. Madama aveva bisogno di garantire più rifornimenti a Vlahovic, un po’ intristito, con Dybala più malinconico di lui (e voglioso di rifarsi), e quindi ha fatto il pieno sul mercato, prendendo due cultori della materia, come Di Maria (8 assist l’anno scorso al Psg) e Kostic (15 all’Eintracht): «Chiederò a Angel come devo muovermi, così da farmi trovare al posto giusto per l’assist…» ha raccontato lo stesso Vlahovic, in ritardo di condizione ma pronto alla cura ricostituente fatta di palloni molto complicati da leggere per difensori e portieri, non per chi è allenato a riceverli: «Preferisco partire da destra e avere il piede sinistro per tiri e assist» ha spiegato Di Maria.
Da seguire l’evoluzione dell’Inter, che ruoterà attorno a Lukaku: non solo come finalizzatore, dato che il belga due anni fa, nella stagione dello scudetto, oltre a 24 gol ha confezionato anche 10 passaggi decisivi. Finora Lukaku ha segnato due gol in amichevole, tutti e due simili, con cross da sinistra di Gosens e Dimarco. L’azzurro è uno dei migliori crossatori (a Verona fu il top di tutto il campionato due anni fa) ma non si è ancora consolidato come assistman: con il ritorno di Lukaku può diventare un fattore per Inzaghi, anche se i fornitori più quotati restano Calhanoglu e Mkhitaryan.
Le frecce del Milan, Leao (8 assist) e Theo Hernandez (39 cross) sono affilate. Ma con l’arrivo De Ketelaere , secondo uomo assist dell’ultimo campionato belga («Cerco l’ultimo passaggio e segno da attaccante» ha detto lui all’arrivo) e capace di muovere paragoni ingombranti, Pioli ha una grossa variabile in più: «Un po’ Kakà e un po’ Havertz» secondo la sintesi ambiziosa del suo compagno Origi. Gente che vede autostrade dove gli altri scorgono sentieri, come diceva il maestro Boskov. Gente con il gusto della giocata risolutiva, quella che resta negli occhi. Come e più di un gol.
11 agosto 2022 (modifica il 11 agosto 2022 | 07:26)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-08-11 05:36:00, La tendenza vede molto richiesti gli assistman: la Juventus ha aggiunto anche Kostic, l’Inter si affida a Gosens e Dimarco oltre Mkhitaryan e Calhanoglu, la scienza di Dybala al servizio di Mourinho, Paolo Tomaselli