Servizio Civile Universale: fa crescere i giovani, fa crescere lItalia Intervista a Laura Massoli, direttrice dellUfficio per il Servizio Civile Universale

Servizio Civile Universale: fa crescere i giovani, fa crescere lItalia Intervista a Laura Massoli, direttrice dellUfficio per il Servizio Civile Universale

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Il Servizio Civile Universale: chi, dove e come può cominciare questa esperienza?

Il servizio civile esiste da oltre 50 anni, nasce infatti nel 1972 come alternativa alla leva militare obbligatoria, quando agli obiettori di coscienza è stato riconosciuto il diritto di difendere la Patria in maniera pacifica e senz’armi. Quest’istituto rappresenta oggi una realtà rinnovata ed è importante per l’universo giovanile improntata ai principi della difesa non armata e non violenta della Patria, dell’educazione alla pace, della solidarietà e della cittadinanza attiva.

È aperto a tutti i giovani (di età dai 18 ai 28 anni), anche stranieri regolarmente residenti in Italia. Le ragazze e i ragazzi possono candidarsi online dal sito dedicato www.scelgoilserviziocivile.gov.it dal quale scelgono tra i progetti finanziati in base alle loro preferenze. Nel corso del 2023 sono stati pubblicati vari bandi: quello ordinario del dicembre 2022 cofinanziato dal PNRR e ha registrato 105.800 domande, e quelli legati alle varie sperimentazioni, anche in attuazione di misure del PNRR come il servizio civile digitale, appena scaduto, che ha avuto oltre 29.000 domande; infine quello per servizio civile ambientale è di prossima pubblicazione. Gli operatori volontari sono impegnati nella realizzazione nei diversi progetti, da realizzarsi in Italia o all’estero, nei relativi settori di intervento che spaziano dall’assistenza alla tutela del patrimonio culturale, dall’agricoltura sociale, all’educazione ambientale, alla protezione civile. I progetti possono avere una durata minima di 8 mesi e massima di 12 e prevedono una formazione generale e specifica. I ragazzi e le ragazze firmano un contratto di servizio e sono rimborsati con un assegno mensile di 500 euro.

Si tratta di una leva strategica e soprattutto concreta per sostenere i giovani nel proprio percorso di crescita e formazione, orientato agli aspetti sociali e relazionali da un lato, e all’accompagnamento al mondo professionale dall’altro.

Ogni singolo progetto che entra a far parte del SCU deve avere una caratteristica di base: l’utilità sociale e collettiva.

Quali sinergie si possono costruire con il mondo della scuola e della didattica?

Il SCU è senza dubbio uno strumento che educa, guida, orienta e accompagna i giovani a essere parte attiva della società, per questo è necessario che sempre più giovani sappiano di avere questa opportunità e si sentano motivati a coglierla.

La scuola è la prima istituzione che accompagna i giovani per un pezzo importante del loro percorso di crescita: dai primi anni di vita all’età adulta. Auspichiamo di far apprezzare al corpo docente l’alto valore formativo del SCU e auspichiamo che sia presentato e promosso nelle scuole con il nostro stesso entusiasmo. Ecco perché il mondo della scuola può e deve diventare il primo nostro interlocutore attivo: informiamo i docenti per informare i giovani

Il SCU promuove principi costituzionali che si allenano attraverso la cittadinanza attiva, la partecipazione democratica, la nonviolenza, il rispetto delle differenze e la solidarietà sociale. Ciò che in teoria impariamo a scuola, nella pratica si può sperimentare con il servizio civile. Inoltre, coinvolgere attivamente i giovani nella realizzazione di progetti di utilità sociale e collettiva può sicuramente completare il percorso educativo. Per i giovani, è un’esperienza appagante sentirsi parte attiva di un progetto più ampio nel quale fare esperienza e apprendere nuove competenze. Durante il servizio civile, fin dalla scelta di impegnarsi attivamente per realizzare un progetto, esprimono la propria personalità, conoscono persone e ambienti nuovi e possono agire positivamente nella comunità alla quale appartengono. Sentiamo molto la responsabilità di essere a capo di una istituzione che proprio ai giovani si rivolge e vorremmo dare testimonianza della nostra presenza e del nostro lavoro quotidiano.

Cosa succede al termine dell’esperienza? Possiamo raccontare di esperienze positive?

Il servizio civile offre ai giovani la possibilità di partecipare a una vasta offerta di progetti che spaziano su diversi ambiti, dalla tutela dell’ambiente alla promozione della cultura. I giovani che partecipano al SCU raccontano esperienze positive in cui si sentono protagonisti, creano legami e contribuiscono alla realizzazione di progetti con i loro coetanei. Inoltre, studi e ricerche dimostrano che investire nella cittadinanza attiva dei giovani migliora la loro occupabilità, indipendentemente dalle variabili di partenza. Tra le novità di quest’anno, inoltre, mi preme sottolineare il fatto che i giovani che concludono il servizio civile universale senza demerito hanno una riserva del 15% dei posti nei concorsi banditi dalle amministrazioni pubbliche. E poi stiamo costruendo la Comunità del servizio civile universale, su impulso del Ministro per lo sport e i giovani, che ci consentirà di aprire un canale diretto e privilegiato con i giovani volontari. Le prime testimonianze raccolte ci spingono a profondere sempre maggiore impegno a costruire politiche pubbliche concrete e di valore.

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