Servizio di prevenzione e protezione, procedure di sicurezza agli addetti alle pulizie: in allegato un opuscolo

Servizio di prevenzione e protezione, procedure di sicurezza agli addetti alle pulizie: in allegato un opuscolo

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Le attività di pulizia, prevalentemente manuali, in parte meccanizzate per superfici più estese, riguardano tutti gli ambienti lavorativi. Essi si occupano, oltre che della pulizia, anche della raccolta dei rifiuti.

Pulizie in ambienti domestici o in uffici

Le operazioni principali non richiedono particolari specializzazioni e consistono per lo più in pulizie generali. Le più comuni sono :

  • pulizia dei vetri
  • pulizia dei servizi igienici
  • pulizia dei pavimenti
  • operazioni di pulizia e di spolvero dei mobili e delle suppellettili
  • ritiro dei rifiuti solidi.

Pulizie nelle strutture sanitarie

Oltre alle pulizie generali, si legge nell’opuscolo “Servizio di prevenzione e protezione; procedure di sicurezza agli addetti alle pulizie” del Liceo Scientifico G. Galilei di Pescara diretto, con grande competenza manageriale, dal dirigente scolastico Dott. Prof. Carlo Cappello, si richiedono operazioni di disinfezione, sterilizzazione (specie nelle camere operatorie), ritiro della biancheria e dei rifiuti (sia quelli “assimilati agli urbani” che quelli “speciali”)

Pulizie in ambienti industriali

Oltre alle pulizie generali e dei servizi igienici, sono necessarie anche le pulizie dei macchinari, che a volte possono avvenire durante le lavorazioni e che richiedono particolari cautele.

Mappa dei rischi e delle relative soluzioni

In linea di massima – riporta l’opuscolo “Servizio di prevenzione e protezione; procedure di sicurezza agli addetti alle pulizie” del Liceo Scientifico G. Galilei di Pescara, che si allega come esempio di una “eccellente scuole” e di “ottime pratiche” – in questo settore si presentano rischi di ordine generale, legati ad operazioni di pulizia di ambienti generici (per esempio uffici) e rischi specifici, di ordine fisico, chimico, biologico, collegati agli ambienti dove si svolgono le operazioni di pulizia ( per esempio ambienti industriali o sanitari). A seguire le indicazioni sui principali rischi:

  • Rischi per infortunio e relative soluzioni
  • Rischi connessi con l’uso di sostanze chimiche e relative soluzioni
  • Rischi da polveri e relative soluzioni
  • Rischi per esposizione ad agenti infettivi e relative soluzioni
  • Rischi da microclima e relative soluzioni
  • Rischi per stress e relative soluzioni
  • Rischi per processi produttivi e relative soluzioni
  • Regole pratiche generali di sicurezza per gli addetti alle pulizie.

Alcune regole da rispettare e condividere

L’opuscolo “Servizio di prevenzione e protezione; procedure di sicurezza agli addetti alle pulizie” del Liceo Scientifico G. Galilei di Pescara, individua alcune regole e comportamenti inderogabili che qui di seguito sintetizziamo:

  • Mai lasciare macchine ed attrezzi per la pulizia abbandonati in giro per i luoghi di lavoro. Oltre a rappresentare impedimento ed ostacolo imprevisti, possono causare danni per altre ragioni.
  • Tenere rigorosamente pulita l’attrezzatura. Nulla ha più bisogno di pulizia che una macchina per le pulizie. Ciò ai fini della sicurezza (anche igienica) oltre che della funzionalità. Il pulitore lotta quotidianamente con sporco e polvere e le sue attrezzature ne sono perfettamente a contatto. Dove c’è polvere ci sono batteri, colonie di germi e virus. L’asportazione della polverosità e della sporcizia non deve limitarsi all’ambiente, ma deve includere le attrezzature utilizzate. A fine lavoro con la macchina: rimuovere lo sporco secco e polveroso, pulire i filtri, lavare le spazzole, spolverare anche a umido le carrozzerie esterne, riavvolgere pulito il cavo a volute di ampiezza sempre diversa iniziando l’avvolgimento dalla parte della macchina per evitare l’attorcigliamento, lavare l’attrezzatura specialmente quando vi è stato contatto con liquidi pericolosi; lavare, asciugare con serbatoi aperti, fusti capovolti, sospesi.
  • Evitare, lavando una parete o un pavimento, i dilavamenti vicino alle prese elettriche.
  • Segnalare con indicatori o delimitare con paletti mobili di recinzione (dotati di leggere catene in moplen) la zona di pavimento interessata al lavaggio o all’inceratura. La pratica è sconosciuta, o quasi, in Italia ma evita i pericolosi scivoloni che cere fresche o soluzioni detergenti possono provocare facilmente.
  • Tenere sempre d’occhio il cavo di alimentazione della macchina. Per evitare che stia sul bagnato e vada a finire sotto le spazzole, fissarlo alla cintura con gancio apposito (ove possibile) o farlo passare sulla spalla dopo avergli fatto fare un giro di fissaggio vicino alla manopola dell’impugnatura.
  • Fare attenzione, usando attrezzi con lunghi manici metallici o prolunghe telescopiche per pulizia in altezza, alle luci sulla testa ed ai fili elettrici su pareti e soffitti. In ogni caso è sempre meglio cercare di far rimanere al massimo possibile l’operaio al suolo (senza l’ausilio di scaletta) mentre lavora ampliando appunto il suo raggio d’azione con prolunghe di ogni tipo e tenendo presente che con un aspirapolvere si può operare discretamente bene fino a 6-7 metri di altezza.
  • Evitare l’uso di scale o impalcature, tipiche cause di rovinose cadute, è sempre opportuno. Staccare sempre la spina dalla presa (con mani asciutte e senza tirare per il cavo) prima di qualsiasi intervento sulla macchina (cambio spazzole, dischi, regolazioni, ecc..). E’ vietato compiere qualsiasi operazione di riparazione o registrazione su organi in moto. Nell’uso di prodotti chimici rispettare la concentrazione prevista in etichetta ed evitare i miscugli (possibilità di “cocktails” e/o vapori nocivi).
  • Non fumare, mangiare e bere durante il lavoro.
  • Attendere le proprie pause, ma iniziarle previo un accurato lavaggio delle mani.
  • Usare stivali e guanti isolanti (vedi abbigliamento). Ciò è importante perché acqua ed elettricità sono incompatibili ed il pulitore, vivendo sempre vicino ad entrambe, è esposto a rischi.
  • Utilizzare le scale con il massimo dell’attenzione. Sono staticamente una delle cause più comuni di incidenti sul lavoro. Devono essere dotati di dispositivi antisdrucciolevoli (ganci di trattenuta) alle estremità superiori. Quando, per altezza o altro, comportano pericolo di sbandamento, devono essere trattenute al piede da un’altra persona. Rispetto al piano verticale, non debbono assumere un’inclinazione superiore ai 30 gradi. Non si deve mai lavorare oltre un metro al di sopra del livello d’appoggio della scala. Non ci si deve mai sporgere lateralmente per raggiungere punti situati a lato, va sempre spostata la scala. I posti di lavoro sopraelevati devono essere difesi contro la caduta di materiali in dipendenza dell’attività lavorativa.

Opuscolo adetti alle pulizie

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