di Daniela Monti
La seconda stagione della serie tv americana, ambientata a Taormina, ci propone una nuova narrazione dei rapporti: lo schema vittima/predatore lascia il posto a una complessit che non assolve pi nessuno. Ne parliamo con una psicologa e uno psichiatra controcorrente
Tutto ha a che fare con il sesso tranne il sesso, che ha a che fare con il potere, diceva Frank Underwood (Kevin Spacey non ancora travolto dallo scandalo sessuale) in House of Cards , storia di odio, ambizione, tradimenti nelle stanze che contano della politica americana. Quella serie cambi il modo di raccontare la lotta per il potere, portando in primo piano ci che era nascosto, indicibile, moralmente ripugnante. Ora un’altra serie tv sta ottenendo lo stesso successo con un’operazione analoga che sposta per il tiro dal pubblico al privato: cosa c’ di nascosto, indicibile, moralmente deprecabile dentro le relazioni umane, famigliari, di coppia? In The White Lotus , giunta alla seconda stagione — House of Cards arriv alla quinta — i fili conduttori sono ancora sesso e potere. La bellezza calda di Taormina, che ospita il resort di lusso White Lotus in questa nuova stagione (la prima era ambientata alle Hawaii), fa da sfondo alla freddezza dei rapporti ossessivi e manipolatori che si consumano dentro l’hotel.
Lusso e insoddisfazione
Il contrasto potente: location perfetta, puro lusso, eppure l’atmosfera non mai di svago, ma carica di tensione, insoddisfazione. Poco amore e poca felicit, diluiti in un mare di debolezze, paranoie, richieste lasciate inevase, mediocrit. Perch piace tanto? Perch si occupa di relazioni inaugurando una nuova narrazione che abbandona ogni semplificazione: qui, nel gioco della manipolazione, il narcisista e la sua vittima si scambiano i ruoli, non ci sono il buono e il cattivo, ma tutte, a loro modo, sono figure opache, che si dibattono alla ricerca di un riscatto che non arriva quasi mai. Un campionario di relazioni disfunzionali che sono le nostre, amori tossici — come si dice ora — costruiti per in due, ciascuno con la propria porzione di responsabilit e colpa.
Non solo carnefici
Le relazioni manipolatorie non sono in aumento, in aumento invece un tipo di narrazione che polarizza tutto sul binomio vittima-predatore: in realt, nella maggioranza dei casi, la vittima non per nulla vittima, ha anch’essa un ruolo attivo. Questa semplificazione buono-cattivo grave perch, oltre che falsa, impedisce che la relazione cambi: congela vittima e carnefice ciascuno dentro la propria condizione, senza possibilit di liberarsi. Una narrazione potente ma appiattita, che fomenta l’auto-vittimismo. Costrutto social , non costrutto sociale, dice Giancarlo Dimaggio, psichiatra e psicoterapeuta (oltrech firma di 7 ), che ha scandagliato le relazioni affettive nel suo ultimo lavoro Stranamore ha la meglio. Monogamia, poliamore, infedelt e uno psicoterapeuta (Baldini+Castoldi). The White Lotus fa il percorso opposto: mostra la superficie per poi farla esplodere. Nessuno davvero quello che sembra e le coppie — dagli innamoratissimi Cameron-Daphne agli amici pi rigidi e distanti Ethan-Harper — sono un mistero di complicata soluzione. Nessuno schema, c’ invece un incastro di personalit, di bisogni, di responsabilit, nella serie come nella realt, dice Dimaggio.
DOMINIC, TANYA… NON BASTA SAPERE DOVE ORIGINA IL MALESSERE PER SUPERARLO. AL CAMBIAMENTO SERVE AZIONE, IL COMPORTAMENTO RIPETUTO GENERA UNA PARTE NUOVA DI SE’
La relazione dunque come un incastro di dare e avere, un gioco non per forza ad armi pari, ma comunque fatto in due, anche nel caso di Tanya McQuoid — una delle figure pi riuscite, collante fra la prima e la seconda stagione della serie — stravagante, goffa, ricchissima, la classica preda designata del cacciatore di dote. Ma Tanya, continua Dimaggio, vuole essere ingannata, ha bisogno di una dipendenza fusionale, necessaria alla sua struttura psichica. Questo non rende giustificabile il comportamento spregevole del marito Greg, ma non assolve neppure lei: Non simpatizzi necessariamente per Tanya, perch la vedi nelle sue fragilit, vedi quanto sia vittima di s stessa. Tutti noi vogliamo biasimare il predatore perch rende il gioco sociale scorretto, ma qui vediamo una donna che avrebbe una possibilit di sfuggire, ma non sa coglierla, accecata dai propri bisogni. Lo dice lei stessa: “Sono sempre stata allontanata dagli uomini perch chiedo troppo: ho questo vuoto gigantesco dentro”. Un vuoto che non responsabilit dell’altro.
IL LOVE BOMBING E’ UNA DELLE TECNICHE PIU’ COMUNI DI MANIPOLAZIONE MENTALE. NON E’ CORTEGGIAMENTO: E’ L’IDEA CHE IO PROVVEDERO’ A TE, SOLO IO TI CAPISCO
Far leva sui sensi di colpa
La psicologa Lorita Tinelli, che sar in libreria il 17 gennaio con il saggio Sette e manipolazione mentale (Piemme, scritto con l’avvocato Marco Marzari), un volume che attraversa i casi di plagio pi controversi e violenti della nostra storia, indica nel love bombing, il bombardamento d’amore, una delle tecniche comuni anche alla manipolazione soft . Non il corteggiamento, qualcosa di pi: interpretare le emozioni dell’altro senza che ci sia vera empatia, soddisfarle, enfatizzarle. l’idea che io provveder a te, io ti capisco, sono l’unico/a che pu leggerti nel pensiero. Questo avvolgere una delle strategie che portano pian piano chi le subisce a perdere il raziocinio. Il passo successivo stimolare il senso di colpa: ma come, io ti ho dato cos tanto e tu adesso dubiti di me?. Tanya stessa, ma anche la sua giovane assistente Portia, faranno le spese di questo assedio emotivo, un love bombing che nasconde una realt completamente diversa.
Salvarsi da soli
Cosa permetterebbe a Tanya, ma anche a Dominic Di Grasso — l’italoamericano sbarcato in Sicilia con il padre Bert e il figlio Albie alla ricerca delle proprie origini famigliari — di salvarsi? Dominic ha una dipendenza sessuale ereditata dal padre, che a 80 anni flirta ancora con qualunque donna gli passi davanti ( colpa tua pap, non mi hai insegnato ad avere un vero rapporto con le donne, rinfaccia Dom all’anziano genitore, un’incapacit che pende pericolosamente anche sulla testa del ventenne Albie). Non sa conciliare i suoi ideali (ho sempre promosso le donne, sono un femminista) con i suoi desideri. un manipolatore o una vittima? Lui sta agendo un automatismo, cristallizzato nella sua posizione riprende Dimaggio. Vorrebbe cambiare, ma la vita gli ha scritto addosso qualcosa che lo porta a comportarsi cos. Ha la consapevolezza accusatoria, cio vede la “colpa” del padre, ma questo non basta a consentirgli una scelta diversa. Lo stesso per Tanya: sa di avere una dipendenza affettiva, ma saperlo non le d nessun potere di agire diversamente, la sola consapevolezza non sufficiente per liberarsi.
Intrappolati nel circuito della ripetizione
il circuito della ripetizione: Tanya s’invaghisce, s’affida completamente ad un uomo, viene delusa e ricomincia daccapo con un altro; Dominic cerca insistentemente al telefono la moglie (che gli risponder un’unica volta) per farsi perdonare, poi per passa le notti con una coppia di ragazze italiane, Lucia e Mia, decise a far soldi vendendo prestazioni sessuali. Questo un punto chiarissimo agli psicoterapeuti di ultima generazione: non basta sapere da dove ha origine il tuo malessere per superarlo. Per cambiare serve l’azione, occorre che il corpo si comporti in modo diverso da come ha sempre fatto. il comportamento ripetuto a generare una nuova parte di s. Senza, non c’ cambiamento.
Disconnessi dalla realt
Tinelli dice che le vittime di manipolazione mentale raccontano di essere come prigionieri in una gabbia senza sbarre: Chi viene manipolato ha una scissione nella percezione della realt: ci che accade fuori dalla relazione brutto e cattivo, ci che accade dentro procura invece salvezza. E la disconnessione con la realt un altro degli elementi chiave di The White Lotus : gli ospiti del resort sono totalmente incapaci di rilassarsi, di godere di ci che li circonda. Tanya anche in questo una campionessa: attraversa posti bellissimi, ma lei non l, nel suo bisogno disperato di inseguire una fantasia ideale, chiude Dimaggio. Incapacit dei personaggi di connettersi con i luoghi e incapacit di vera comunicazione: tutti sono drammaticamente soli. Una fotografia realistica dello stato delle relazioni? S, risponde lo psichiatra. Abbiamo meno contatto con l’istintualit, il desiderio, e lo dimostra il nuovo puritanesimo dei giovani. Ci sovraccarichiamo di valori che non sentiamo neanche nostri, ma adottiamo per esigenze sociali. Complice la mediazione dei social, stiamo perdendo la capacit di ascoltarci, di capire cosa ci fa davvero stare bene, per adeguarci a quello che ci dovrebbe piacere. Ricorda la teoria del “desiderio mimetico” citata da Ethan per spiegare la fissazione patologica dell’amico: Se una ragazza mi interessava, Cameron ci andava a letto. La voleva solo perch piaceva a me.
18 gennaio 2023 (modifica il 18 gennaio 2023 | 07:57)
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