di Federico Berni
Le scritte trovate in via Cesare da Sesto e nella stazione della metropolitana Sesto Marelli. Angelo Bruno, candidato pd alle primarie: «Un minestrone ideologico indegno e incurante di verità e atrocità storiche». Il sindaco Di Stefano: scritte ignobili, le cancelliamo
Vernice bianca sui vetri: «Zelensky juden», Zelensky ebreo. Siamo a Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado d’Italia, sotto i portici della vecchia sede del Credito cooperativo, in via Cesare da Sesto. C’è anche il simbolo della battaglia russa ad accompagnare il messaggio per il presidente dell’Ucraina sotto le bombe di Putin: la «Z» che accompagna i mezzi militari di Mosca nell’invasione ucraina dal 24 febbraio scorso, il simbolo della propaganda di Putin. Altre «Z» sono state tracciate sul pavimento del mezzanino della stazione metropolitana rossa di Sesto Marelli. «Non occorre essere Sherlock Holmes per riconoscere la mano di qualche vigliacco nazifascista», denuncia Alberto Bruno, candidato pd alle primarie del centrosinistra: «Qualcuno ha replicato la “Z ” assurta a simbolo di sostegno della guerra di Putin, dopo essere stata replicata dai sui carri armati che hanno invaso l’Ucraina, poi ha dato dell’ebreo (juden) a Zelensky. Un minestrone ideologico indegno e incurante di verità e atrocità storiche che colpisce Sesto San Giovanni in modo non “casuale”».
Il precedente a Cesate
Non è la prima volta. Nella notte tra lunedì e martedì anche a Cesate (Milano) erano state tracciate le lettere «Z» con la vernice bianca nella stazione e davanti al Municipio. «Più che un atto vandalico, un gesto vigliacco e indegno che offende la democrazia», aveva commentato il sindaco Romberto Vumbaca. Il Comune si era rivolto alla Polizia locale per identificare gli autori delle scritte con le immagini delle telecamere di sicurezza del paese.
Sesto medaglia d’Oro per la Resistenza
Ora è Sesto a finire nel mirino dei filoputiniani. Ancora Bruno: «Non si tratta di spendere parole retoriche ricordando il ruolo di Sesto, medaglia d’oro al valor militare per il contributo dato alla Resistenza, con le sue centinaia di deportati, partigiani e caduti, né si pecca di dietrologia sottolineando che siamo ormai in campagna elettorale e che bisogna garantire un sereno confronto, respingendo le provocazioni e vigilando sui tentativi più o meno pericolosi di seminare tensione, paura. Un compito quest’ultimo che compete in modo particolare alle forze dell’ordine. Occorre indagare su quanto avvenuto e fare tutto il possibile per prevenire ulteriori azioni di questo tipo. Anche difendendo la nostra democrazia e i nostri valori si garantisce la sicurezza della città».
Il sindaco Roberto di Stefano
«Ci siamo subito attivati per far cancellare quelle scritte ignobili. Prendiamo le distanze da questi messaggi fascisti lasciati dai soliti idioti», commenta il sindaco Roberto Di Stefano: «Questo non può rovinare l’immagine di Sesto, città medaglia d’oro della Resistenza e vicina all’Ucraina, i cui colori illuminano il municipio sin dall’inizio del conflitto».
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27 marzo 2022 (modifica il 27 marzo 2022 | 14:24)
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, 2022-03-27 12:24:00, Le scritte trovate in via Cesare da Sesto e nella stazione della metropolitana Sesto Marelli. Angelo Bruno, candidato pd alle primarie: «Un minestrone ideologico indegno e incurante di verità e atrocità storiche». Il sindaco Di Stefano: scritte ignobili, le cancelliamo, Federico Berni