lo scenario
di Francesco Verderami 28 mag 2022
ROMA Quella che doveva essere un’«operazione militare speciale», si sta rivelando per Putin una guerra onerosa in termini di uomini, mezzi e soldi. Dal 24 febbraio, data d’inizio del conflitto, la Federazione russa ha utilizzato in Ucraina il 70% della sua forza militare convenzionale, con un impegno economico quotidiano che si aggira attorno ai settecento milioni di euro. Sono numeri elaborati da centri di analisi occidentali in possesso della Nato e dei Paesi che ne fanno parte. Danno la misura dello sforzo di Mosca pur di soggiogare Kiev. Testimoniano una volta di più quanto fossero «sopravvalutate le capacità belliche» degli invasori, come ha detto anche Draghi. Sono il motivo per cui Putin ha dovuto rivedere i suoi piani iniziali.
Nel primo mese di guerra la Russia ha impiegato le migliori risorse a sua disposizione. Ma la resistenza ucraina le ha inflitto perdite considerevoli: sono circa trentamila gli uomini lasciati finora sul campo insieme alla distruzione dei mezzi a tecnologia più avanzata, sostituiti con truppe poco addestrate e carri armati degli anni Sessanta. Così lo sforzo è stato concentrato in una porzione di territorio ed è stato sostenuto soprattutto da attacchi missilistici: «Duemilaquattrocento, con testate di diverso tipo», secondo quanto ha riferito Zelensky. Nel Donbass — in base alle rilevazioni dell’Alleanza atlantica — i militari russi procedono «a ondate», potendo contare su un rapporto di forza che in principio era di due a uno in loro favore. E che si è ulteriormente sbilanciato perché gli ucraini non hanno ricambi.
Ma proprio per l’errato calcolo bellico iniziale di Putin, «la guerra non ha preso un’inerzia definita»: lo spiega un autorevole esponente dell’esecutivo italiano, secondo il quale «senza situazioni impreviste e imprevedibili che facciano di colpo cambiare le sorti del conflitto, e senza gli spiragli di pace a cui si è riferito Draghi, si andrà avanti per mesi». Anche perché c’è una avvertenza che il ministro della Difesa Guerini ha posto in una riunione di governo: «Conquistare il territorio è cosa diversa dal controllarlo». Un modo per spiegare che i russi non hanno certezza di consolidare la loro avanzata su aree così vaste del Paese: visti gli uomini e i mezzi attualmente a disposizione, sarebbero comunque in difficoltà. Usano l’artiglieria per colpire a distanza, hanno ripreso i bombardamenti aerei notturni. Ma sul campo è un’altra cosa.
C’è un motivo quindi se Zelensky, in un messaggio lanciato su Telegram due giorni fa, ha sottolineato che «si potrebbe porre fine alla guerra in poche settimane»: basterebbe a suo parere che «il mondo fosse unito e onesto riguardo a questa aggressione russa». È l’ennesimo messaggio agli alleati occidentali, la richiesta di supportarlo con più sofisticati strumenti di difesa e un’azione maggiormente incisiva sul fronte delle sanzioni. Il costo quotidiano della guerra per Putin è elevatissimo: quei settecento milioni calcolati dai centri di ricerca sono di fatto coperti dai ricavi per la vendita di gas e petrolio ai Paesi europei.
Sulle sanzioni a Bruxelles si sta cercando un compromesso, mentre sulle armi sono gli Stati Uniti a premere. Fonti qualificate della Nato sostengono che al vertice dell’Alleanza, previsto per fine giugno a Madrid, «Biden si farà sentire». Certo non nei riguardi dell’Italia, se è vero che di recente l’Amministrazione americana ha pubblicamente rivolto pubblici attestati di stima a Roma. E Draghi, pur impegnato nel ricercare una strada per il dialogo, ancora la scorsa settimana ha detto in Parlamento che sulle armi «agiremo in stretto raccordo con gli alleati».
Semmai nel quartier generale di Bruxelles si volge lo sguardo verso Berlino. È la Germania che aveva promesso i carri armati Leopard ai polacchi, che proprio sulla base di questa garanzia hanno dato agli ucraini i loro T-62 di fabbricazione sovietica. E sempre la Germania aveva offerto a Kiev i blindati Ghepard, ma privi di munizioni e dunque inservibili. «I tank a Zelensky arriveranno», assicurano da Roma. Ma non sarà Roma a mandarli, anche perché praticamente non ne ha.
Sono le armi dell’Occidente all’Ucraina il vero strumento di pressione (anche diplomatica) sulla Russia. E non a caso Putin se n’è lamentato con Macron e Scholz. La guerra per Mosca è troppo onerosa, lo dicono i numeri. Perciò gli alleati di Kiev tengono la presa. Perciò ieri Guerini ha evocato la quarta fornitura italiana alla resistenza: «Abbiamo di fronte scelte difficili che saremo chiamati ancora a compiere». Più chiaro di così…
Il punto militare giorno per giorno
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23 maggio – Donbass, l’avanzata russa e la paura di Zelensky: «Perdiamo 100 soldati al giorno»
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22 maggio – Donbass, il punto militare: la spinta russa e l’allarme lanciato da Zelensky
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21 maggio – Sabotaggi, assalti ai treni e collaborazionisti: la guerra dietro le linee
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18 maggio – Cosa significa la caduta di Mariupol e la resa degli ultimi combattenti della Azov?
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16 maggio – Il reclutamento mascherato di Putin per colmare i vuoti nei battaglioni in Ucraina
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12 maggio – L’Uber dell’artiglieria e le torrette dei tank: l’altra faccia della guerra in Ucraina
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11 maggio – Kiev si riprende i confini, i russi minacciano Odessa: battaglia feroce nell’Est
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9 maggio – «I loro soldati iniziano a disobbedire»: così la guerra di logoramento pesa sulle truppe
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6 maggio – Zelensky promette la controffensiva, ma Putin ha tempo e artiglieria
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5 maggio – L’intelligence Usa ha aiutato l’Ucraina a eliminare i generali russi
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3 maggio – Droni, ricognitori, radar: così la Nato ascolta e localizza le unità russe in Ucraina
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1 maggio – Le voci su Gerasimov «ferito» e le prossime due settimane, decisive, nella guerra
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28 aprile – Kiev è a corto di munizioni, a Ramstein decisa la transizione verso le armi Nato
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27 aprile – I nuovi tank e i razzi possono bastare per fermare i russi?
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25 aprile – I «droni-prototipo» degli Usa e il bando del Pentagono: le armi in arrivo a Kiev
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24 aprile – La Russia può davvero vincere? Quanto durerà ancora la guerra?
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23 aprile – Mozart contro Wagner: così la legione straniera di Kiev sfida i miliziani di Putin
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21 aprile – Perché Putin ha annullato l’assalto all’acciaieria Azovstal di Mariupol
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20 aprile – Tank, aerei, addestramento: gli aiuti all’Ucraina che possono cambiare gli equilibri
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19 aprile – Bombardamenti, meteo, logistica: il ruolo dell’artiglieria nell’offensiva russa
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18 aprile – Cosa aspettarci dalle prossime settimane di guerra?
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17 aprile – Che fine hanno fatto i marinai del Moskva: il video della Difesa russa è vecchio?
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16 aprile – Armi nucleari tattiche e «super bomba» Fab-3000, la Russia le userà davvero?
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15 aprile – Cosa sappiamo sul Moskva, l’incrociatore colpito e affondato da missili ucraini
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14 aprile – I tre fattori della fase due conflitto: sorpresa, forza, armi
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14 aprile – Colpita la Moskva, la nave ammiraglia della flotta russa nel Mar nero
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14 aprile – La battaglia delle spie: dopo le espulsioni, a Mosca restano gli 007 illegali»
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13 aprile – Gli Usa con l’invio di nuove armi all’Ucraina hanno fatto un passo avanti?
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12 aprile – I russi hanno davvero usato armi chimiche a Mariupol?
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11 aprile – È possibile difendere il Donbass? I vantaggi russi e quelli ucraini
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8 aprile – L’ultima trincea di Mariupol: i tunnel sovietici dell’acciaieria Azovstal
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7 aprile – Quali sono e come arrivano le armi della Nato in Ucraina?
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6 aprile – La resistenza della Prima Brigata di Kiev, l’unità che ha fermato i russi
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5 aprile – Il doppio binario della Bielorussia: la retrovia dei russi e la sfida dei sabotaggi
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4 aprile – I russi si muovono a sud e verso la Bielorussia, pronte le reclute
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3 aprile – Così la Cia aiutò gli ucraini a difendere Kiev, sventando il piano per uccidere Zelensky
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2 aprile – Quali sono le armi che Biden «trasferirà» all’Ucraina
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2 aprile – Biden e i carri armati all’Ucraina: perché la decisione Usa è una svolta
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1 aprile – Gli ucraini possono contrattaccare, ma hanno bisogno di altre armi
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31 marzo – Putin cerca la vittoria «sporca» e intanto pensa ad armi e logistica
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30 marzo – Il piano dei russi: circondare Mariupol e costringere gli ucraini alla resa
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29 marzo – A Kiev i russi «riducono la presenza», ora si gioca la partita delle retrovie
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28 marzo – Sistemi non criptati e cellulari rubati, tutti i problemi di comunicazione dei russi
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27 marzo – Gli ucraini chiedono tank e aerei e ora la Nato considera una svolta nelle forniture
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26 marzo – I russi entrano in una nuova fase, ma in una parola c’è il futuro del conflitto
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26 marzo – Ombre, social network, pubblicità geolocalizzate: la guerra e la «pesca delle spie»
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23 marzo – L’Armata della Russia è nel pantano: l’Ucraina si prepara a respingerla?
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23 marzo – Armi difensive o offensive? La linea sottile delle forniture all’Ucraina
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21 marzo – L’assedio di Mariupol riassume il dilemma di Putin e Zelensky
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20 marzo – I missili russi dal fronte del mare, a terra trincee e bombe sulle città
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18 marzo – I russi colpiscono a Leopoli, la battaglia si combatte sui rifornimenti di armi
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16 marzo – Russi a corto di uomini e tattiche, Putin sta cercando una via d’uscita?
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15 marzo – Quando finirà la guerra in Ucraina? Due scenari opposti
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14 marzo – I russi minacciano i convogli di armi occidentali, ma non sono in grado di colpirli
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13 marzo – Gli errori dei russi e gli obiettivi degli attacchi, anche a ovest
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12 marzo – I russi puntano gli aeroporti militari e minacciano i convogli di armi occidentali
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11 marzo – I russi si riorganizzano (ma un terzo generale è stato ucciso)
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10 marzo – Russia e Stati Uniti si sfidano sulle armi biologiche
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9 marzo – Perché Mosca non è riuscita a imporre la superiorità aerea?
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8 marzo – L’avanzata russa e il generale Gerasimov ucciso: l’aggiornamento militare
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7 marzo – Il bilancio (incerto) di vittime e mezzi distrutti
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6 marzo – La mappa dell’invasione russa: esercito in pausa, bombe sui civili
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2 marzo – Mosca bombarda gli edifici nelle città: l’aggiornamento militare
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1 marzo – La mappa dell’avanzata russa in Ucraina: colpite le città, vittime civili
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28 febbraio – Le bombe su Kharkiv sono un cambio di strategia, in Ucraina?
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27 febbraio – Kiev, Kharkiv e Chernhiv resistono all’offensiva
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26 febbraio – Perché l’avanzata della Russia ha rallentato, in Ucraina?
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25 febbraio – La mappa dell’invasione russa e le truppe alle porte di Kiev
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, 2022-05-28 22:15:00, Le armi come strumento di pressione diplomatica,