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Mikaela Shiffrin domina il gigante femminile di Are. Raggiunta Ingemar Stenmark nella graduatoria degli sciatori pi vincenti di sempre a quota 86
Danzando sulla neve, dominando la prima manche e gestendo la seconda per contenere Federica Brignone che di rimonta conclude alle sue spalle, Mikaela Shiffrin ha vinto anche il gigante di Aare e ha raggiunto le 86 vittorie nella Coppa del Mondo di Ingemar Stenmark. Chicca voluta dal destino, un regista imbattibile: l’aggancio avvenuto in Svezia, la terra del campione che ha tenuto banco tra gli anni 70 e 80. Domani, sabato 11 marzo, a due giorni dal suo ventottesimo compleanno, la Shiffrin avr, in slalom, la possibilit di salire a quota 87 e di diventare l’atleta pi vincente nella storia del circo bianco. Una donna a quel punto sar davanti a un uomo.
Eguagliato Stenmark
Era il 19 febbraio 1989 quando Stenmark firm l’ottantaseiesimo primo posto. Si correva ad Aspen, in Colorado, e pure quello era una prova di gigante. Ingo, che si sarebbe ritirato a fine stagione, quel giorno super il lussemburghese Marc Girardelli e un altro svedese, Lars-Brje Eriksson detto Bulan. Pareva che quel primato fosse destinato a non essere superato mai, un po’ come lo si credeva dell’8,90 dell’americano Bob Beamon nel salto in lungo di atletica o dei 38.387 punti di Kareem Abdul Jabbar nel basket Nba. Invece nel primo caso spunt, 23 anni dopo, Mike Powell ad aggiornare la misura stabilita dal connazionale ai Giochi 1968 in Messico, mentre lo scorso 8 febbraio toccato a LeBron James ritoccare il primato di Jabbar. Quindi l’impresa di Mikaela — che con la vittoria ha messo al sicuro anche la Coppa del Mondo di gigante, avendo gi conquistato quella assoluta (la quinta per lei) e quella dello slalom — rientra dunque in un contenitore gi avviato: quello dell’anno in cui si battono i record.
La storia del record
Stenmark non era a Aare. L’aveva preannunciato, anche in un’intervista al Corriere della Sera: oggi preferisce seguire la Coppa del Mondo in tv, raramente va alle gare. Ma l’encomio nei confronti di chi era destinata a raggiungerlo e adesso a sorpassarlo era senza riserve: Mikaela merita questo passaggio nella storia perch davvero forte. Un elogio che non scalfisce, peraltro, i suoi successi e il record che ha resistito per ben 34 anni: Nessuno potr levarmi quello che ho fatto. Il mio primato va contestualizzato con i miei tempi: in quel periodo sono stato il migliore. Mikaela Shiffrin avrebbe potuto raggiungere Stenmark gi prima del Mondiale, con il doppio appuntamento negli slalom di Splideruv Mlyn (Repubblica Ceca). Ma dopo aver vinto il primo, l’americana nel secondo fu battuta dalla tedesca Duerr. Tutto rinviato, dunque. Mikaela nella rassegna iridata di Meribel ha conquistato l’unico titolo (assieme agli argenti in superG e in slalom) proprio in gigante, una disciplina nella quale era meno forte rispetto a quella dei rapid gates ma in cui ha aggiunto qualit tanto da rendere la sua forza simile in entrambe le specialit.
Dominio Shiffrin
Questa la sesta vittoria nell’annata tra le porte larghe, la quarta di fila dall’8 gennaio a Kranjska Gora. Il giorno prima sulla stessa pista non ce l’aveva fatta perch si era imposta la canadese Grenier, ma a parte quell’ intoppo si pu dire che, da dopo Natale e dal 2 su 2 nella tappa di Semmering, il gigante stato un monopolio della ragazza di Edwards. Anche a Aare, dove dopo lei e la Brignone arrivata la campionessa olimpica nonch beniamina di casa Sara Hector, la Shiffrin stata implacabile. Solo la Grenier le stata vicina dopo la prima manche; gi l’austriaca Gritsch, terza davanti alla Brignone, accusava quasi un secondo di scarto.
Podio Brignone
La discesa-2 ha visto il recupero della Hector e la risalita della nostra Federica, autrice di una manche di assoluta qualit. Ma davanti al grande traguardo, la Shiffrin non ha sbagliato. Seconda coppa di gigante per lei, ma soprattutto ecco l’atteso rendez-vous con Stenmark. L’Italia molto contenta per la Brignone — podio numero 55 per la valdostana, che la settimana prossima alle finali di Soldeu sar in lizza per chiudere al terzo posto la classifica della specialit — e per il ritorno di Marta Bassino, rientrata dopo il grave lutto familiare e comprensibilmente con la testa ancora confusa (undicesimo posto per lei). Il diciannovesimo e il ventesimo posto di Elisa Platino e Roberta Melesi certificano invece i progressi della nuova generazione di gigantiste. Quello regalato dalla Brignone poi il ventiquattresimo podio azzurro, al femminile, dell’annata. Il record di 25, stabilito pochi anni fa, teoricamente raggiungibile e forse superabile, perch, come ha insegnato anche la Shiffrin, i primati sono fati per essere un giorno cancellati.
10 marzo 2023 (modifica il 10 marzo 2023 | 15:43)
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