«Siamo diventati grandi (ed elettronici)»

«Siamo diventati grandi (ed elettronici)»

Spread the love

di Barbara Visentin

I quattro musicisti australiani ritornano per festeggiare i loro dieci anni di carriera con nuove sonorità dopo i fasti da teen band. «Abbiamo iniziato in modo ingenuo»

Ex teen band crescono: dopo gli inizi stellari e le cadute più o meno morbide, arriva la fase della consapevolezza e della tranquillità. È la parabola dei 5 Seconds of Summer, gruppo australiano esploso a livello planetario un decennio fa che poi è salito sulle montagne russe: «Abbiamo fatto tutto il giro, cominciando in maniera piuttosto ingenua e poi sperimentando un po’ di cose. Ora che ci avviciniamo ai 30 anni, capiamo un po’ meglio noi stessi e la nostra musica è sincera e solida». I quattro musicisti di Sydney (Luke Hemmings, Ashton Irwin, Calum Hood e Michael Clifford) festeggiano il quinto disco «5SOS5» (ha debuttato in testa alla classifica inglese e al secondo posto negli Usa) e i 10 anni, più uno, causa stop pandemico, di carriera: hanno celebrato l’uscita dell’album con un concerto in presenza e in streaming alla Royal Albert Hall di Londra, ricordando quando, agli inizi, facevano i busker proprio davanti all’edificio. «Arriviamo da un background musicale, in Australia, in cui uno dei primi passi per un artista è prendere chitarra, amplificatore e microfono e suonare per strada — raccontano via Zoom —. Quando siamo venuti per la prima volta in Inghilterra , uno dei posti dove ci siamo messi a suonare era proprio nel parco di fronte alla Royal Albert Hall. Ci sembrava incredibilmente imponente, quindi non credo che all’epoca immaginassimo di poterci mai esibire lì».

Tra cover su YouTube, influenze pop punk, un primo live davanti ad appena 12 persone, i 5SOS in poco tempo erano diventati famosissimi, adorati dalle fan e primi in classifica in 14 Paesi con l’album di debutto. Oggi si sono riassestati su un sound molto più elettronico, con un disco che nella versione estesa ha ben 19 canzoni e li allontana dalle dinamiche iper-rapide di questo periodo musicale: «I nostri fan negli anni ci hanno fatto capire che trovano il tempo per ascoltarsi i nostri album per intero e che leggono bene i testi. Siamo in un periodo molto creativo e quindi abbiamo voluto dare loro tutte le canzoni che amiamo, anzi avremmo potuto aggiungerne altre 20». In questi 11 anni i 5SOS non si sono sciolti, come è accaduto a tante altre band, e danno il merito alla loro amicizia: «È proprio perché noi quattro siamo molto amici che siamo riusciti ad affrontare tutto quanto. Da soli sarebbe stato molto più difficile, forse impossibile. Abbiamo faticato molto per trovarci dove siamo ora, ma adesso ci sentiamo completi». Degli alti e bassi della loro carriera, però, non rinnegano nulla: «L’apertura alle esperienze, qualunque siano state, è stata la chiave per ciò che siamo oggi. Certo, il successo arrivato a quella velocità ha messo a dura prova il nostro benessere emotivo e ci sentiamo dei sopravvissuti, vista l’enorme quantità di aspettative riposte su di noi quand’eravamo così giovani».

Il loro obiettivo ora è «avere un rapporto onesto e vero» coi fan, con cui sentono di avere grandi debiti di gratitudine: «Loro sono tutto quel che conta e si specchiano nei nostri brani. Noi mettiamo tutta la nostra vita nella musica e alla fine lo scopo è comunicare qualcosa, far sì che la gente ci si ritrovi». A una giovane band alle prime armi che consiglio darebbero? «Se pensate di avere qualcosa di speciale, nutritela — dicono —. Ma cercate di mantenere le cose semplici e di farle nel modo che è più adatto a voi».

23 ottobre 2022 (modifica il 23 ottobre 2022 | 19:22)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-23 17:23:00, Gli australiani 5 Seconds of Summer ritornano con nuove sonorità dopo i fasti da teen band , Barbara Visentin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.