di Claudio Del Frate
Le società di gestione del servizio idrico sollecitano la sospensione notturna. Il livello del fiume è 3 metri sotto quello abituale. «Le neve sulle Alpi è totalmente esaurita» e la richiesta d’acqua è destinata ad aumentare
Stop all’erogazione dell’acqua potabile nelle ore notturne in 125 comuni della valle del Po: la richiesta è stata avanzata da Utilitalia, l’associazione che riunisce le società di gestione degli acquedotti e dà l’idea doi quanto grave sia la siccità che sta colpendo tutta l’Italia ma le regioni del nord in particolare. Per il Po, la cui portata è ridotta ai minimi termini, si tratta della peggiore secca degli ultimi 70 anni come certificato dall’autorità che controlla la portata del maggior fiume italiano.
I 125 comuni per i quali sono state chieste misure di emergenza sono collocati 100 in Piemonte e 25 in provincia di Bergamo. «La neve sulle Alpi è totalmente esaurita in Piemonte e Lombardia» sottolinea il bollettino. I ghiacciai e le sorgenti in alta quota hanno aiutato ad attutire il disagio nel mese di maggio ma per quelli a venire la situazione è destinata a peggiorare poiché la richiesta di acqua per usi agricoli e industriali crescerà e non ci sono più riserve disponibili.
L’Autorità di bacino del Po fa notare che i livelli di tutti i laghi (ad eccezione del Garda) sono molto al di sotto della media stagionale (il Maggiore è prossimo il minimo storico del 1946) mentre il cosiddetto «cuneo salino» (vale a dire la risalita dell’acqua dell’Adriatico verso le falde della terraferma) ha superato i 10 chilometri. Il livello del Po è quasi 3 metri sotto la media abituale: a Pontelagoscuro la portata è 301 metri cubi al secondo contro il minimo storico di 320. Alla centrale di Ostiglia (Mantova) è già stata disattivato uno dei tre gruppi perché manca acqua per raffreddare l’impianto.
L’Autorità di bacino del Piave chiarisce che i laghi alpini sono pieni all’80% e questo permette di guardare con un minimo di ottimismo all’estate. L’Adige invece ha una portata inferiore del 60%rispetto a quella stagionale.
Da questa situazione scaturiscono le misure di razionamento proposte dalle aziende di gestione del servizio idrico; ma anche altri soggetti hanno adottato misure d’emergenza: nelle province di Rovigo e Ferrara sono stati attivati impianti per «pescare» l’acqua da falde più profonde.
L’agricoltura è il settore esposto ai danni maggiori: secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) prevede una riduzione della produzione ortofrutticola nella Pianura Padana del 30-40%, con punte ancora peggiori per i cereali, fino al 50 per il mais e la soia. La Confagri del Piemonte ha chiesto che venga attivato lo stato di calamità naturale.
(articolo in aggiornamento)
15 giugno 2022 (modifica il 15 giugno 2022 | 13:40)
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, 2022-06-15 12:24:00, Le società di gestione del servizio idrico sollecitano la sospensione notturna. Il livello del fiume è 3 metri sotto quello abituale. «Le neve sulle Alpi è totalmente esaurita» e la richiesta d’acqua è destinata ad aumentare , Claudio Del Frate