di Giuseppe Alberto Falci
Il sottosegretario: «Di Maio è bravissimo, un fuoriclasse, è un uomo di Stato. Ha superato tutti: Grillo, Conte. Tutti quanti»
«Non sono un elevato, né tantomeno uno zombie» ripete Pier Paolo Sileri quando risponde al telefono. L’affermazione del sottosegretario alla Salute che ha fatto il giro dei social non può non riferirsi alle parole del garante dei 5Stelle, quel Beppe Grillo che l’ha bollato come zombie per aver seguito Luigi Di Maio. «Sono eccessi che non servono. Ma perché, mi domando?».
Il dilemma rimane inevaso, a differenza di un altro che è stato posto in queste ore , la cui risposta è però assodata da mesi. Anzi, sottolinea lui, da anni. Si candiderà o meno alla elezioni politiche del 2022?
Sileri è entrato a Palazzo Madama nel 2018, in quota società civile, ama dire. Una legislatura più che turbolenta per il chirurgo prestato al mondo pentastellato. Tre governi in poco meno di cinque anni, tre maggioranze diverse, e un ruolo all’interno dell’esecutivo nel Conte II e nel Draghi I. «Ho fermato tutti sul nascere. Non sono come Puzzer che ha cambiato idea. Ho detto che non mi sarei candidato il 21 giugno del 2018, un minuto dopo essere diventato presidente della commissione Sanità del Senato. All’epoca ho assicurato che avrei fatto una sola legislatura. Non ho cambiato idea. Sono innamorato del mio mestiere da chirurgo».
In sostanza, non affronterà alcuna campagna elettorale, Sileri. Non lo vedremo comiziare sul palco di un comune sperduto del centro, del nord, o sud d’Italia a diffondere il verbo di Impegno civico, il cartello elettorale voluto da Luigi Di Maio. Niente campagna elettorale. «Essendo libero mi concentrerò sui dossier da completare. Consegnerò tutto a chi mi seguirà. È la stessa cosa che facciamo noi medici quando completiamo il turno della notte. Al mattino affidiamo la cartella completa al collega che ci succede e gli spieghiamo ogni dettaglio sui nostri pazienti».
Il corteggiamento per un altro giro a Palazzo Madama c’è stato, non solo da parte di Di Maio. «Luigi è bravissimo, un fuoriclasse, è un uomo di Stato. Ha superato tutti: Grillo, Conte. Tutti quanti». Secondo alcune indiscrezioni, altri partiti di area centrodestra gli avrebbero proposto un seggio come frontman in un listino proporzionale o in un collegio uninominale, in quanto tecnico e volto riconosciuto. «Preferisco, però, non dirlo» taglia corto Sileri.
Dopodiché la soddisfazione del sottosegretario rimane per aver fatto parte di tre esecutivi che «in contesti diversi hanno ottenuto grandi risultati». Sileri, a questo punto della conversazione telefonica, prova a dare i voti. «Al Conte I darei un 8 pieno, al Conte II darei 9 e all’esecutivo Draghi 10». Eppure anche lui guarda con attenzione a chi verrà dopo il 25 settembre. Sileri non si lancia in pronostici, si augura la stabilità e si mostra preoccupato per una campagna elettorale in cui impazza la propaganda. «Tutti parlano ma pochi lo fanno di sanità. Il dossier sarà centrale il prossimo anno. Perché ci sarà ancora una pandemia da affrontare e anche perché il vero problema riguarderà il recupero delle liste di attesa».
Che ne sarà del M5S? «Sono dispiaciuto perché molti di loro non mi salutano, mi evitano quando incrociano il mio sguardo. È come se il Sileri di oggi fosse diverso da quello di ieri. Sono la stessa identica persona di prima». Restano allora i messaggi di stima che sono molteplici. E, infine, «la fortuna di avere avuto un compagno di viaggio come Roberto Speranza». Insomma, soddisfatto di questa esperienza? «È stato come aver fatto un altro dottorato». In politica, però. E chissà se un giorno non ne vorrà fare un altro.
4 agosto 2022 (modifica il 4 agosto 2022 | 21:55)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-08-04 19:58:00, Il sottosegretario: «Di Maio è bravissimo, un fuoriclasse, è un uomo di Stato. Ha superato tutti: Grillo, Conte. Tutti quanti», Giuseppe Alberto Falci