Qatargate, per Silvia Panzeri disposta la consegna al Belgio

Qatargate, per Silvia Panzeri disposta la consegna al Belgio

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di Giuliana Ubbiali

La decisione dei giudici. la terza volta in aula. Nelle precedenti due volte la decisione era stata rinviata per un nodo sollevato dagli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli

Per Silvia Panzeri, la figlia dell’ex eurodeputato al centro del Qatargate a Bruxelles Antonio Panzeri, la Corte d’Appello di Brescia ha disposto la consegna al Belgio. La decisione arrivata prima delle 16 di oggi (16 gennaio 2023) e ricalca quella gi presa da un’altra sezione il 19 dicembre scorso per la madre Maria Dolores Colleoni, su cui la Cassazione dar il suo parere definitivo il 31 gennaio. Valuteremo se ricorrere, le prime parole fuori dall’aula degli avvocati Nicola Colli e Angelo De Riso rispetto alla nuova sentenza. Tra i motivi del nulla osta, riferiscono i legali, ci sarebbe il rispetto del principio di reciproca fiducia tra gli Stati europei. Silvia Panzeri, avvocatessa 38enne, andrebbe nel carcere di Haren, di recente costruzione. stato precisato durante l’udienza perch la difesa aveva chiesto di verificare lo stato delle prigioni in Belgio.

Per Silvia Panzeri, presente al fianco dei suoi avvocati, era la terza volta in aula. Le autorit di Bruxelles ritengono che lei e la madre siano coinvolte nel giro di soldi e regali dal Qatar e dal Marocco per agevolare le decisioni europee favorevoli ai due Paesi. Alla prima udienza del 20 dicembre, avevano chiesto ai giudici di rinviare la decisione chiedendo prima al Belgio, tramite il ministero della Giustizia, quali fossero le condizioni delle carcere locali. Questo sulla base di un report europeo che indicavano problemi di sovraffollamento con conseguenti episodi di disordini. I giudici avevano aggiornato l’udienza al 3 gennaio, quando per dal Belgio non era arrivata nessuna relazione nonostante la richiesta del ministero italiano. Nel caso affermativo, le possibilit sono due: consegna o non consegna di Silvia Panzeri. La prima ipotesi, comunque, non significherebbe la partenza immediata perch i difensori hanno la possibilit di impugnare la decisione in Cassazione, come probabile che farebbero se i giudici scegliessero la prima opzione.

Strada che, infatti, hanno gi percorso per la madre di Silvia Panzeri. Nel suo caso, il 19 dicembre, un altro collegio della Corte d’Appello di Brescia ha deciso subito per la consegna, osservando che non ci fossero particolari problemi del sistema carcerario belga (in quel caso i difensori avevano sollevato la questione ma non con un’eccezione preliminare come per la figlia). Non sono decisioni che si intersecano, ma quella di oggi sulle carceri potrebbe avere una risonanza anche a Roma dal momento che gli avvocati, per la madre, avevano comunicato ai giudici la questione pendente a Brescia.

Madre e figlia sono ai domiciliari dal 10 dicembre, dopo l’esecuzione del mandato di arresto europeo, il giorno prima. Colleoni a Calusco d’Adda, dalla sorella; Panzeri nel Milanese, dove vive e lavora come avvocatessa. Se venissero consegnate al Belgio, madre e figlia finirebbero in carcere almeno in un primo momento con la possibilit, in un secondo tempo, di chiedere una misura cautelare meno pesante. Per Silvia Panzeri, il 3 gennaio i difensori avevano chiesto la scarcerazione ma i giudici di Brescia l’hanno respinta. Mentre a Bergamo stata respinta la richiesta difensiva di dissequestro dei conti di Silvia Panzeri con circa 200 mila euro e della madre e del padre con 47 mila.

16 gennaio 2023 (modifica il 16 gennaio 2023 | 19:28)

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