Silvio Baldini, lo show in tv: «A Palermo non si guardano le altre donne»

Silvio Baldini, lo show in tv: «A Palermo non si guardano le altre donne»

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di Salvatore Riggio

L’allenatore della promozione in serie B dà spettacolo nella trasmissione di Sky: «È una città dove porti rispetto e sei rispettato». E poi: «A me del calcio interessa zero. È un mondo di ipocriti. Io pazzo? No, vivo a modo mio, se mi consideri tale ti mando a c…»

È stato lo show di Silvio Baldini. Se in campo ha guidato il Palermo al ritorno in B dopo tre anni (doppia vittoria per 1-0 nella finale playoff di C contro il Padova, il 5 e il 12 giugno), fuori dal campo — ospite su Sky negli studi di Alessandro Bonan, nella trasmissione Calciomercato l’Originale — è stato un fiume in piena, tanto da diventare in pochissimi minuti l’idolo degli ascoltatori e trending topic in Italia. «Questo gruppo può far bene anche in serie A. Quando c’è autostima la paura scompare, giochi la palla dopo un errore come se non fosse successo nulla», ha detto Baldini. E ancora: «Ho notato che in allenamento i ragazzi non sentivano più la fatica, dovevo insistere per farli andare sotto la doccia». Fin qui, tutto normale. Un’analisi calcistica per spiegare quanto fatto in questa annata dal Palermo.

Poi, però, il dibattito è virato all’improvviso su un paio di argomenti, le donne e i matti: «Qui a Palermo ritrovo dei principi, se sei sposato e ti metti a guardare altre donne, non va bene». Nello studio cala un po’ di imbarazzo e c’è la replica: «Vabbè, se guardi una bella donna, nulla di male». E allora, ecco lo show di Baldini: «Sì, ma se hai moglie e figli e vuoi andarti a s….e. una ragazzina, fanno bene a tagliarti i c…..i». Apriti cielo, gelo in studio. La situazione è ormai degenerata. «Sono quelle città particolari dove porti rispetto e sei rispettato: non è una città facile dove tu puoi venire e comportarti come fossi a Milano. Nella loro cultura la cosa più rispettata deve essere la famiglia. Io in questa cultura mi ci ritrovo perché da bambino sono cresciuto coi miei nonni che mi hanno insegnato che la famiglia è sacra».

Infine, il tecnico di Massa se la prende – e questa è una sua vecchia battaglia – con il «mondo marcio» che ruota attorno al calcio. Dai procuratori a tanto altro: «A me del calcio interessa zero. È un mondo di ipocriti. La gente spera che perdano due squadre contemporaneamente pur sapendo sia impossibile. Conosco persone che vorrebbero accadesse per questioni personali, non c’è il gusto di vedere la partita in maniera distaccata e vedere chi ha meritato. È un mondo frequentato da personaggi che cercano solamente di guadagnare soldi alle volte abbandonando giocatori quando sono in difficoltà altre volte quando sono in erba chiedono ai genitori di pagare per farli giocare. Io sono innamorato del mio mestiere, ma non vado ad allenare una squadra perché chiamo il procuratore o il presidente, non me ne frega niente: se mi chiamano vado se no non vado, poi alleno il Palermo come potrei allenare una squadra di Interregionale se c’è una situazione che mi piace. Non è la categoria, è il sentirmi realizzato».

La sua prima esperienza al Palermo, nel 2003, con Maurizio Zamparini presidente, non andò bene. Baldini è finito nella lunga lista dei tecnici esonerati: «Sono tornato qui che è la mia seconda città dove ho molti amici e affetto. Dopo 18 anni quando avevo subito la cattiveria da Zamparini di essere esonerato senza un motivo serio ma solo perché lui aveva questo modo di sfidare le persone e non rispettarle, cosa per cui gli ho risposto venendo cacciato. Questo mi ha fatto soffrire e sono stato sei anni lontano dal calcio che non mi interessava più. Siccome a me piace stare coi giovani, cerco di dare degli ideali come i nonni li hanno dati a me e io ho cercato di dare ai miei figli e ai miei giocatori, per me è un modo di sentirmi realizzato. Il resto del calcio non mi interessa, lo vivo alla maniera mia. Il cambio di proprietà? Non me ne frega nulla, non faccio domande, penso solo al calcio».

Infine, a chiosa dell’intervista senza filtri, Baldini ha risposto così al conduttore che gli aveva dedicato la mitologica «Je so pazzo» del compianto Pino Daniele: «Io non sono pazzo. Sono uno che vive in modo diverso dagli altri. Se poi mi consideri pazzo ti mando a c….». Ed è calato il sipario sullo show.

14 giugno 2022 (modifica il 14 giugno 2022 | 13:56)

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, 2022-06-14 11:57:00, L’allenatore della promozione in serie B dà spettacolo nella trasmissione di Sky: «È una città dove porti rispetto e sei rispettato». E poi: «A me del calcio interessa zero. È un mondo di ipocriti. Io pazzo? No, vivo a modo mio, se mi consideri tale ti mando a c…» , Salvatore Riggio

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