di Carlo d’Elia
L’ex primo cittadino era stato assolto in appello il 25 maggio 2021 dall’accusa di turbativa d’asta. La difesa: «Delusi ma continueremo la battaglia»
Colpo di scena al processo dell’ex sindaco Pd di Lodi Simone Uggetti. La Cassazione giovedì 31 marzo ha annullato con rinvio la sentenza della corte d’appello di Milano del 25 maggio scorso che lo aveva scagionato con formula piena dall’accusa di turbativa d’asta.
Il processo d’appello bis per l’ex sindaco e per i coimputati (l’avvocato Cristiano Marini, a processo perché consigliere della società privata Sporting Lodi, e il dirigente del Comune di Lodi Giuseppe Demuro), tornerà dunque al punto di partenza. Decisive saranno le motivazioni che la Suprema corte dovrà depositare nelle prossime settimane. La vicenda Uggetti aveva fatto molto discutere l’opinione pubblica. L’ex primo cittadino era stato condannato, in primo grado, a 10 mesi di reclusione, pena sospesa, dal Tribunale di Lodi. Il «caso piscine» è l’inchiesta che il 3 maggio 2016 aveva visto la Guardia di finanza arrestare il primo cittadino in carica, e condurlo in carcere a San Vittore, per l’ipotesi di «turbata libertà degli incanti» perché aveva partecipato, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Lodi, «illecitamente», alla preparazione del bando di gara per la gestione delle piscine scoperte di via Ferrabini e Belgiardino. Dopo la sentenza d’assoluzione del 25 maggio 2021, la Procura generale di Milano aveva presentato ricorso per Cassazione ritenendo non sufficiente il fine «di bene pubblico» per non far sussistere il reato di turbativa d’asta, trattandosi di un «reato di pericolo» che si consumerebbe a prescindere. Ora la vicenda dovrà essere valutata da una nuova corte d’appello.
Laconico il commento del difensore di Uggetti: «Siamo delusi ma proseguiremo la battaglia. Sono passati 6 anni dall’arresto, l’ex sindaco è stanco».
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31 marzo 2022 (modifica il 31 marzo 2022 | 21:49)
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, 2022-03-31 19:50:00, L’ex primo cittadino era stato assolto in appello il 25 maggio 2021 dall’accusa di turbativa d’asta. La difesa: «Delusi ma continueremo la battaglia», Carlo d’Elia