di Gianna Fregonara
Il ministro ha costituito una commissione per l’Autorevolezza e il Rispetto che si occuper di nuove sanzioni come i lavori socialmente utili per i bulli, ma anche dei comportamenti da tenere in classe
Basta sospensioni per bulli e violenti in classe. Molto meglio che per punizione puliscano le classi o ridipingano le aule, insomma una sanzione che li tenga a scuola e li costringa in qualche modo a riparare il danno lavorando per i beni pubblici e la comunit. Lo ha ribadito ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara durante il suo intervento a Italia-Direzione Nord a Milano parlando dei recenti casi di bullismo e violenza anche contro i professori: Una cosa che mi sempre parsa molto utile sono i lavori socialmente utili, ha spiegato. Sar questa, racconta il ministro, una delle sanzioni che sar studiata e proposta dal gruppo di lavoro per l’Autorevolezza e il Rispetto che in questi giorni sta istituendo a viale Trastevere. Un gruppo di esperti – spiega – che dovr mettere a punto misure per valorizzare l’autorevolezza degli insegnanti, garantire il rispetto dei medesimi, dei compagni e dei beni pubblici da parte degli studenti.
Le occupazioni
Misure che potrebbero riguardare anche le occupazioni: Non accettabile – spiega Valditara – che, come denunciato da alcuni dirigenti scolastici, a seguito di occupazioni studentesche si producano danni per centinaia di migliaia di euro. Voglio un patto di legalit con gli studenti perch ci sia la garanzia del rispetto dei beni della collettivit e chi viola questo patto deve risponderne per risarcimento danni in sede di giustizia civile.
La commissione
L’idea del lavoro riparatore e socialmente utile non l’unica misura che il ministro vuole studiare. Oltre a questo tipo di sanzione immagino anche in ogni scuola la presenza di docenti-tutor, che abbiano una particolare formazione anche in psicologia e pedagogia e che collaborino in team con i docenti della classe per supportare gli studenti pi in difficolt e per favorire l’emersione di talenti. E poi vorrei il supporto psicologico per i ragazzi particolarmente problematici e per famiglie con gravi difficolt. La commissione di esperti che Valditara nominer a giorni dovr occuparsi anche della questione dell’uso del telefonino a scuola, sulla quale il ministro ha gi un’idea: Io dico che non si deve entrare in classe con il cellulare. Lo si pu lasciare all’ingresso o comunque fuori dalla lezione: a scuola si va per studiare non per chattare.
I precedenti
Ci vorr comunque qualche mese per stabilire il complesso delle nuove regole di condotta per gli studenti. Intanto la questione dei lavori socialmente utili tiene banco. I presidi per bocca di Mario Rusconi dell’Anp romana sono d’accordo con le sanzioni alternative alla sospensione. Ma ricordano che misure come il lavoro riparativo in alcuni casi sono gi previste negli statuti degli studenti delle singole scuole: C’ stato il caso di un ragazzo che dovette riparare la porta della classe che aveva preso a calci – racconta Rusconi – o di un altro che, avendo fatto uno scherzo macabro ad un compagno in gita scolastica, dovette servire alla mensa della Caritas per una settimana. Finora per queste punizioni sono state possibili grazie ad accordi con enti di volontariato e cooperative che hanno accolto i ragazzi nelle loro attivit. Ma Valditara vorrebbe rendere strutturali queste misure e tipizzarle, sottraendole all’estemporaneit delle decisioni dei presidi nei casi singoli. L’idea dei lavori socialmente utili comminati dalla scuola non piace n ai sindacati n all’opposizione. La scuola non un tribunale, il luogo dell’educazione. Il ministro si concentri sul garantire che arrivino le risorse e lasci perdere certe colossali stupidaggini, protesta Anna Ascani del Pd. La Cgil parla di una visione arcaica e paternalistica del ministro.
22 novembre 2022 (modifica il 22 novembre 2022 | 16:09)
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, 2022-11-22 16:09:00, Il ministro ha costituito una commissione per l’Autorevolezza e il Rispetto che si occuperà di nuove sanzioni come «i lavori socialmente utili» per i bulli, ma anche dei comportamenti da tenere in classe, Gianna Fregonara