Una sospensione ha segnato l’inizio della carriera di Tullio Solenghi, uno dei più celebri imitatori italiani contemporanei.
La storia, raccontata a La Repubblica dallo stesso Solenghi, risale al suo periodo scolastico, quando un’imitazione di una docente di chimica dalla voce stridula e i gesti esagerati hanno condotto a una sospensione di tre giorni.
Solenghi rievoca il giorno in cui, nel bel mezzo di una delle sue performance di classe, si accorse dell’insolita serietà dei suoi compagni. Nonostante i suoi sforzi per rianimare la stanza, l’atmosfera rimase tesa fino a quando fu chiamato dal preside. “Solenghi, venga con me dal preside”. Tre giorni di sospensione. Questo momento di ribellione giovanile si è rivelato piuttosto l’innesco di una carriera brillante come imitatore.
Ma la scuola non è stato l’unico palcoscenico per le prime esibizioni di Solenghi. Ricorda con affetto le gite parrocchiali al Santuario della Guardia, durante le quali si esibiva sotto la guida di don Giorgio, un mentore carismatico che Solenghi paragona a don Milani.
Nato nel 1948 a Sant’Ilario, un piccolo paese vicino a Genova, Solenghi ricorda con nostalgia la sua infanzia. Nel corso dell’intervista descrive la sua casa natale come un “piccolo paradiso” dove tutti conoscevano tutti. Il suo trasferimento a Nervi per frequentare la scuola media fu un cambiamento significativo, paragonabile a un viaggio attraverso l’Oceano Atlantico.
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