Sorridere (anche per finta) rende più felici: lo conferma uno studio internazionale

Sorridere (anche per finta) rende più felici: lo conferma uno studio internazionale

Spread the love

di Alessandro Vinci

In un lavoro pubblicato su Nature Human Behaviour, un gruppo di ricercatori (due dei quali italiani) ha messo in evidenza come anche solo simulare un sorriso possa giovare allo stato d’animo. Perch importante

La felicit dona il sorriso: lapalissiano. Ma se fosse vero anche il contrario? Questa la domanda che ha spinto un gruppo di ricercatori internazionali guidato da Nicholas Coles, direttore del Psychological Science Accelerator dell’Universit di Stanford, ad approfondire il tema in uno studio pubblicato lo scorso 20 ottobre su Nature Human Behaviour. In altri termini l’intento degli esperti era valutare se, come ipotizzato da alcuni precedenti lavori, le esperienze emotive delle persone possano essere influenzate dalle loro espressioni facciali. E i risultati hanno avvalorato tale ipotesi.

Il metodo

All’esperimento hanno preso parte 3.878 partecipanti provenienti da 19 Paesi. Suddivisi in tre gruppi, ad alcuni stato chiesto di imitare una serie di fotografie di volti sorridenti, ad altri di seguire specifiche istruzioni su come muovere i muscoli facciali (in modo da farli sorridere inconsciamente), mentre l’ultimo campione ha dovuto stringere una penna tra i denti (nuovamente per ricreare, per quanto possibile, la forma di un sorriso). Dopodich ciascun volontario ha compilato un questionario di automisurazione della felicit. Ebbene, l’unico gruppo a non aver fatto registrare incrementi significativi in tal senso stato il terzo. Il motivo presto detto: ha impiegato la tecnica meno idonea a replicare una risata.

L’analisi

All’inizio pensavamo che tutte e tre le tecniche creassero la corretta configurazione muscolare per un’espressione di felicit – ha dichiarato in proposito Coles al sito del suo ateneo –. Poi per abbiamo trovato evidenze in base alle quali quella della penna potrebbe non creare un’espressione che assomiglia molto al sorriso (il che non stupisce, considerando per esempio la necessit di serrare i denti, ndr). Di fatto, un altro elemento a supporto del fatto che s: anche soltanto simulare un sorriso (purch con sufficiente accuratezza) pu giovare allo stato d’animo. Pi nello specifico, come si legge nel documento, sembra che ci accada perch le espressioni facciali forniscono un feedback sensomotorio che contribuisce alla sensazione di un’emozione. Il che, di conseguenza, supporta teorie pi ampie che sostengono che l’esperienza emotiva sia influenzata dal sistema nervoso periferico.

I possibili sviluppi

Tra gli autori dello studio anche due italiani: Marco Marozzi, docente di Statistica presso l’Universit Ca’ Foscari di Venezia, e Marco Tullio Liuzza, docente di Psicometria presso l’Universit Magna Graecia di Catanzaro. L’importanza della nostra ricerca – illustra al Corriere Liuzza – sta nell’aver confermato attraverso un metodo nuovo l’esistenza di un paradigma emotivo correlato ai feedback facciali, suffragando cos la bont degli approcci psicoterapeutici che gi agiscono in tal senso. Da questo punto di vista evidente che questa pratica, per offrire risultati apprezzabili dal punto di vista clinico, vada associata ad altri interventi. Eventuali sviluppi futuri del lavoro dovranno quindi puntare a comprendere empiricamente l’esatto grado di efficacia della simulazione del sorriso nonch, per esempio, se esistano fattori capaci di rendere il suo effetto pi forte in determinate categorie di individui.

4 gennaio 2023 (modifica il 4 gennaio 2023 | 16:48)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.