Spada donne, l’Italia vince l’argento ai Mondiali al Cairo

Spada donne, l’Italia vince l’argento ai Mondiali al Cairo

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di Flavio Vanetti

Le azzurre partono molto male nella finale contro la Corea del Sud, poi tentano la rimonta ma non riescono a completarla. Finisce 45-37

Peccato per quella “piantata” in partenza (0-6 nei primi due assalti, 3-11 dopo il terzo) che ha segnato la finale. È argento per le azzurre della spada — l’oro va alla Corea del Sud — e un minimo di rimpianto non manca, al netto della forza e della compatezza delle ragazze d’Oriente. L’Italia, infatti, ha provato a ricucire con tre assalti vinti (Fiamingo, Santuccio, Isola) nella parte centrale del match. Ma dopo aver intravisto la luce (25-27) ha fallito la presa e la Kong nel penultimo assalto ha dato il la all’allungo irrecuperabile (45-37 il punteggio conclusivo).

È il terzo secondo posto nella spedizione al Cairo e si somma al secondo bronzo, quello vinto dagli sciabolatori. Fanno cinque medaglie in totale, all’appello manca ancora quell’oro che non potrà non essere inseguito negli ultimi due giorni (venerdì 22, fioretto femminile e spada maschile; sabato 23, sciabola donne e fioretto uomini). Ma la classifica in movimento è un segnale di vitalità per un’Italia che ha cambiato molti volti e che sta già sperimentando nuovi assetti sulla rotta di Parigi 2024. Il secondo posto di Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Federica Isola e Alberta Santuccio nasce poi da un gran colpo in semifinale: l’eliminazione della Francia che lo scorso giugno all’Europeo di Antalya superava le nostre nella sfida per l’oro. Dopo aver facilmente dominato la Svizzera nei quarti, le azzurre hanno avuto l’occasione della rivincita. E non se la sono lasciata sfuggire, tenendo duro in un match sviluppatosi sul filo del punto a punto. Federica Isola ha lanciato sul 24-22 Rossella Fiamingo nell’ultimo assalto, ma la medaglia di bronzo individuale ha rischiato il patatrac contro Auriane Mallo, che meditava di rifarsi della sconfitta alla priorità nel torneo individuale. Purtroppo per la transalpina è andata male ancora. Rossella l’ha vista scappare, poi l’ha ripresa a 6’’ scarsi dalla fine. E nel minuto supplementare, dove aveva avuto per sorteggio la priorità e quindi la possibilità di vincere in assenza di stoccate, ha messo il colpo del 29-29. Per la cronaca la povera francese avrebbe rivisto lo stesso film nella finale per il bronzo con la Polonia, persa da lei di nuovo nello spareggio: le testate di sconforto che Auriane ha tirato sulla pedana resteranno una delle immagini del Mondiale.

Rossella, in attesa di fiorettiste e fiorettisti, è la sola nostra atleta ad essere salita sul podio sia nella gara individuale sia in quella a squadre. «È una medaglia dal sapore piacevole perché abbiamo piegato le francesi che ci avevano sconfitto in finale all’Europeo e perché ci fa fare un passo in avanti rispetto ai terzi posti ai quali sembravamo abbonate. Non abbiamo trovato il guizzo giusto per svoltare quando eravamo tornate a ridosso delle coreane: questo dispiace, la medaglia d’oro era possibile». Di nuovo si è però vista la Fiamingo fredda e chirurgica quando c’è da mettere la stoccata, una e una sola, che vale tutto: «Ho fatto un reset mentale e ho deciso di non pensare a nulla. Ma mi sentivo fiduciosa e, soprattutto, volevo la finale».

21 luglio 2022 (modifica il 21 luglio 2022 | 20:26)

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, 2022-07-21 21:08:00, Le azzurre partono molto male nella finale contro la Corea del Sud, poi tentano la rimonta ma non riescono a completarla. Finisce 45-37, Flavio Vanetti

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