Magari non a due – come sottolineato dal premier Giuseppe Conte – ma il decreto Rilancio, dal punto di vista delle assunzioni nella Pa, somiglia sicuramente almeno a una manovra. Con oltre 36mila nuovi ingressi in arrivo nei prossimi mesi. Concentrati in particolare in due comparti: scuola e salute.
In arrivo 16mila nuovi prof
Partiamo dalle scuole. Alle 62mila cattedre a tempo indeterminato a disposizione con i tre concorsi già banditi ne vengono aggiunte altre 16mila. Di queste, una metà si sommerà ai 37.763mila posti delle due selezioni ordinarie (aperti cioè anche ai neolaureati) per infanzia e primaria e per medie e superiori in agenda dopo l’estate; l’altra metà si aggiungerà invece ai 24mila del concorso straordinario (sempre per le superiori di I e II grado ma stavolta limitato ai precari con 3 anni di servizio negli ultimi 12) in calendario tra luglio e agosto. Una scelta che non punta solo ad aumentare gli organici in vista di settembre quando andrà ridotto il numero di alunni per classe, ma che è anche politica. Considerando che la quota di vincitori da immettere in ruolo già quest’anno non cambia, portare a 32mila gli slot del concorso straordinario serve soprattutto a contrastare il blitz di Leu e una parte del Pd con un emendamento al decreto Scuola al Senato per assumere subito 40mila precari, sulla base dei soli titoli e di un colloquio post assunzione. Con gli effetti che scopriremo domani quando la proposta di modifica verrà votata in commissione.
Più posti negli atenei ed enti di ricerca
Restando in zona istruzione, degne di nota sono anche le risorse per assumere oltre 4.500 ricercatori. Di questi, 3.333 sono destinati alle università per le figure di tipo b) previste dalla riforma Gelmini del 2010 (quelle cioè che possono poi prendere l’abilitazione scientifica nazionale e accedere alla carica di associato) e si aggiungono ai 1.600 previsti dal decreto Scuola di dicembre e appena autorizzati dal ministro Gaetano Manfredi. Gli altri 1.300 ricercatori che avranno un contratto grazie al Dl Rilancio lavoreranno invece negli enti di ricerca.
Subito 9.600 infermieri di famiglia
L’altra grande protagonista della manovra di primavera è la sanità. Che vedrà debuttare gli infermieri di famiglia: ne potranno essere assunti 9.600 con contratti fino al 31 dicembre. Sempre per potenziare le reti territoriali, che durante la fase 2 della pandemia avranno un ruolo (si spera) decisivo per frenare i nuovi contagi, in arrivo ci sono anche 600 assistenti sociali. Ma il “contatore” finale della salute è destinato ad aumentare perché i fondi del decreto Rilancio consentiranno alle Regioni di assumere, se lo vorranno, altre 10mila figure. Camici bianchi e non solo.
Le altre assunzioni
Molti volti nuovi sono attesi anche nei tribunali. Innanzitutto tra i giudici con gli ausiliari d’appello che dovrebbero salire da 350 a 850. Ma anche tra i cancellieri esperti esperti che vedranno aumentare i loro ranghi di 2.700 unità. Completano il set di ingressi nella giustizia i 550 funzionari da reperire al più presto (di cui 150 per i distretti di Torino, Milano, Brescia, Venezia e Bologna). In un ambito più vasto che, sempre ai fini di contenere il contagio, vedrà entrare nella Pa circa 730 militari (medici eccetera) e 25 vigili del fuoco.