denaro
di Fabio Savelli23 ott 2022
Chiamiamola «emergenza contanti». Sarà pur vero che andiamo dritti spediti verso la Cashless society, la società senta contanti in cui la moneta sarà solo digitale, ma nel frattempo rischiamo di escludere chi per consuetudine preferisce ancora i soldi in tasca. In un Paese anagraficamente vecchio, con più di 13 milioni di over 65, non tutti sono avvezzi a pagare con le carte di credito. La transizione al digitale (e la tendenza al consolidamento delle banche che procedono a fusioni per abbattere i costi) sta provocando «il grande declino degli Atm», i punti di prelievo di denaro. Nei piccoli comuni e nelle zone montane, se escludiamo la rete capillare dei Postamat ubicati in ogni ufficio postale, si assiste ad una moria inesorabile.
Se ne perdono circa 600 all’anno in tutta Italia e ciò rischia di provocare un’apartheid generazionale: per alcuni prelevare significa sobbarcarsi un viaggio di alcuni chilometri. D’altronde le filiali chiudono e i costi di gestione per le banche sono troppo alti. «Per il caricamento del cassetto, per gli investimenti sulla sicurezza, i costi assicurativi contro eventuali danni», spiega Alessandro Zollo, amministratore delegato di Pagobancomat spa, che gestisce il circuito Pagobancomat e tra i suoi soci annovera quasi tutti gli istituti di credito. Un costo che viene assorbito dalla banca che eroga il servizio di prelievo. Un balzello tra i 70 e i 90 centesimi per ogni transazione non compensato dalla commissione interbancaria di 49 centesimi. Per un servizio erogato al correntista di un altro istituto che per i «prelievi in circolarità» (effettuati cioè non dagli Atm della propria banca, il 25% del totale) paga una commissione fino a 3 euro comunicata solo all’atto dell’apertura del conto corrente. E allora Zollo ha in mente una rivoluzione di sistema che ha trovato una sponda inattesa nelle associazioni dei consumatori. Tutte ritengono che «l’attuale modello non sia trasparente per il consumatore e non incentivi lo sviluppo della rete che potrebbe fornire altri servizi oltre che il prelievo contante, cioè il pagamento delle bollette e i servizi di PagoPa».
Un modello, spiega Zollo, «che invece consentirebbe di rendere per le banche più remunerativo la gestione degli Atm. Immaginando un tetto di 1,5 euro per i clienti su ogni prelievo da una banca diversa da quella dove si detiene un conto corrente e la visualizzazione preliminare della commissione attraverso un’applicazione di circuito». La proposta è attesa alla valutazione dell’Antitrust entro fine novembre, ma se dovesse passare avvierebbe la liberalizzazione del contante. In cui si potrebbe avere denaro, con il Cashback, anche al supermercato o dal benzinaio. Pagando con carta un po’ di più della spesa. Nel Regno Unito e Stati Uniti è già così. Ci guadagnerebbero tutti: gli esercenti che si liberano di un po’ di denaro e verrebbero remunerati con una piccola commissione, i clienti che potrebbero prelevare ovunque vogliano.
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, 2022-10-23 09:09:00, Zollo, ad di Pagobancomat spa: Maggiore trasparenza e un tetto da 1,5 euro alle commissioni e un’app per visualizzarle. La valutazione dell’Antitrust e l’ipotesi del prelievo anche al supermercato e dal benzinaio, Fabio Savelli