Stati generali della scuola digitale, la didattica del futuro passa dal Metaverso

Stati generali della scuola digitale, la didattica del futuro passa dal Metaverso

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di Federico Cella, Valentina Santarpia

Due giorni a Bergamo per parlare di metodologie, aprire scenari e confrontare sistemi. La fondatrice di Impara Digitale: Impariamo dalla dad. Il professore Maragliano: Ognuno dei media porta una sua configurazione di sapere

Viaggiare nel cosmo, attraverso i viaggi reali della Nasa ma anche attraverso i telescopi ipertecnologici, come raccontano il professore della Normale Andrea Ferrara e il cosmologo Marco Berry. Usare parole corpose per descrivere il nostro universo maschile e femminile, come spiegano le fondatrici di Labodif. Attraversare il metaverso, come mostrano i fratelli Carraro. Si parla anche di questo agli Stati generali della scuola digitale, che quest’anno a Bergamo hanno attirato per due giorni, luned e marted 5 e 6 dicembre, decine di dirigenti, docenti, studenti, da tutta Italia. Oltre mille le iscrizioni, con sessioni di lavoro ogni mezz’ora, e la partecipazione attiva ai tavoli di lavoro, dove si dibattuto di metodologie scolastiche, innovazione tecnologica, prospettive per modernizzare la didattica. Non possiamo fingere che quello che accaduto durante la pandemia non sia servito a niente, ha sottolineato Dianora Bardi, presidente di Impara digitale, che ha organizzato la manifestazione insieme al Comune di Bergamo. Speriamo tutti che non si verifichino mai pi periodi difficili come quelli del lockdown, ma dobbiamo apprezzare tutti gli insegnamenti che quella fase ci ha lasciato, tutte le capacit e le competenze che hanno acquisito insegnanti e studenti. Una scuola nuova, quella che immagina Bardi, che passa attraverso le infiltrazioni che arrivano dal mondo: anche dai tanto vituperati videogames, e lo dimostra il fatto che l’associazione capofila degli sviluppatori, Idea, ha realizzato e presentato un manuale per imparare con i videogiochi in classe.

La governance

Cambia anche la governance della scuola, in questa nuova fase che si sta aprendo, come sottolineano Tommaso Agasisti, professore del Politecnico di Milano, che insieme a Licia Cianfriglia, dirigente scolastico e membro eletto del Consiglio superiore di istruzione, alla rettrice del convitto di Campobasso Mario Pagano Rossella Gianfagna e all’assessora all’Istruzione di Bergamo Loredana Poli, ha affrontato il tema del management educativo. Le tecnologie sono protagoniste, anche a supporto della sostenibilit, spiegano Roberto Rosaschino, manager di Acer, e Rodolfo Pinto, ceo di Superurbanity, ma non bisogna mai dimenticare che senza contenuti da far apprendere non c’ educazione e crescita: e lo sa bene l’ex professore universitario Roberto Maragliano, che da anni cerca di liberare i libri di testo dalla carta per ampliare l’offerta a disposizione degli studenti, nell’ottica dell’interdisciplinariet. Lo smarrimento della scuola di fronte a tutti i media che non sono il libro va inteso come il segno di una fragilit– spiega- Ognuno dei media porta una sua configurazione di sapere, da una sua forma all’esperienza. Il digitale non ha troppo di meno ma troppo di pi rispetto ad un’immagine non pi tollerabile di una scuola che insegna le cose giuste con i modi e gli strumenti giusti.

Le tecnologie

Due panel sono stati dedicati alle tecnologie di punta da portare in classe per una didattica digitale pregna, da affiancare a quella tradizionale. Il pioniere del Web in Italia, Stefano Quintarelli, tra i fondatori di Impara Digitale, ha spiegato la potenza creativa dell’intelligenza artificiale applicata a scuola. Software intelligenti a sostegno del lavoro degli insegnanti, a vari livelli. Come ha raccontato Emanuela Girardi, fondatrice dell’associazione Pop Ai, dati e machine learning possono essere applicati alla correzione dei compiti cos come alla costruzione di percorsi formativi ritagliati su ogni singolo studente. Per una scuola che esalta i talenti ed sempre pi inclusiva. Un’esigenza fondamentale, ha spiegato Francesco Sacco, docente Bocconi e universit dell’Insubria – vicepresidente di Impara Digitale – nel momento in cui l’Italia perde sempre pi giovani e dunque sono da ottimizzare i percorsi formativi delle nuove generazioni. Un principio che pu passare, fin da ora, dal metaverso. Una parola abusata ma che nel lavoro di Roberto e Gualtiero Carraro (storici creatori negli anni Novanta della enciclopedia digitale Omnia) gi realt: spazi virtuali creati ad hoc per docenti opportunamente formati, dove creare nuove esperienze per i propri studenti. La filosofia di fondo ben riassunta da Fabio Viola, game designer e curatore della Reggia di Venaria Reale, che ha ricordato come dal solo coinvolgimento attivo dello studente si pu aspettare una piena comprensione dei concetti delle lezioni. Un ludendo docere che nel digitale pu trovare pieno sviluppo.

6 dicembre 2022 (modifica il 6 dicembre 2022 | 14:34)

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, 2022-12-06 14:34:00, Due giorni a Bergamo per parlare di metodologie, aprire scenari e confrontare sistemi. La fondatrice di Impara Digitale: «Impariamo dalla dad». Il professore Maragliano: «Ognuno dei media porta una sua configurazione di sapere», Federico Cella, Valentina Santarpia

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