A inizio anno, quando aveva comunicato di poter restituire in anticipo il prestito Intesa-Sace da 6,3 miliardi, Stellantis aveva anche rilanciato i suoi impegni in Cina. Ora la musica è cambiata e nel giro di tre giorni il gruppo italo-francese ha messo a segno due operazioni che preluderebbero a uno smobilizzo nel Far East. Il quarto costruttore automobilistico mondiale questa mattina, lunedì 18 luglio, ha informato i mercati che – non potendo raggiungere la maggioranza della joint venture – «collaborerà» con il Gruppo Gac (Guangzhou Automobile Group Motor Company) «per una ordinata cessazione della joint venture costituita nel marzo 2010, che negli ultimi anni è stata in perdita, e riconoscerà un onere di svalutazione non monetario di circa 297 milioni di euro nei risultati del primo semestre 2022». Questo vuol dire che Stellantis non produrrà più in Cina auto con il marchio Jeep e che importerà dall’estero le vetture Jeep destinate al mercato cinese. Gac assembla le Jeep Compass, Renegade e Grand Commander a Guangzhou, nella provincia del Guangdong. Il ceo Carlos Tavares a gennaio aveva annunciato l’intenzione di salire dal 50% addirittura al 75% della joint venture.
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Venerdì scorso inoltre, a tarda serata, la società guidata da Carlos Tavares ha reso noto di aver trovato «un accordo relativo ai 99,2 milioni di azioni ordinarie di Stellantis possedute da Dongfeng, che ne rappresentano il 3,16% del capitale sociale». Dongfeng Motor era azionista di Psa dal 2021 e gli impegni sottoscritti ai tempi delle nozze tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot prevedevano che Dongfeng vendesse tutte le sue quote entro la fine del 2022. In base all’intesa, «Dongfeng può presentare di volta in volta un’offerta di vendita a Stellantis, di tutte o di una parte delle azioni ordinarie Stellantis in possesso di Dongfeng. Stellantis avrà il diritto, ma non l’obbligo, di accettare tale proposta e di acquistare le azioni Stellantis». Per Equita, sono «da verificare gli effetti di questa mossa (il disimpegno con Gac, ndr) a ulteriore dimostrazione delle difficoltà nell’identificazione una soluzione per aumentare la penetrazione del mercato cinese mentre l’acquisto di azioni proprie è ragionevole anche in considerazione della cassa netta a disposizione e permette di eliminare/ridurre il rischio di flowback di Dongfeng che era comunque previsto che prima o poi decidesse di uscire». Alle quotazioni attuali, Stellantis dovrebbe pagare circa 1,2 miliardi. Le azioni di Stellantis, a metà seduta, dopo la notizia della chiusura con Gac hanno guadagnato il 2,2% salendo a 12,23 euro mentre alla Borsa di Parigi hanno guadagnato il 2,1% a 12,24. Se sulla parte manifatturiera Stellantis si sta ritirando, viceversa continua il presidio in Cina sulla parte «tech». A maggio dell’anno scorso infatti aveva stretto un’alleanza con Foxconn (produttore di componenti elettronici e assemblatore per Apple) per dare origine a Mobile Drive, nuova realtà dedicata allo sviluppo di tecnologie digitali per l’auto.
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, 2022-07-18 11:19:00, Il gruppo italo-francese ha riconosciuto che il gruppo è in perdita per cui cesserà la produzione di Jeep per il mercato cinese. Venerdì invece l’annuncio dell’accordo per riacquistare il 3,16% delle azioni in mano a Dongfeng, Andrea Rinaldi