di Andrea Rinaldi
Cirio: «Logistica, guida autonoma ed elettrico per la centralità di Torino e del Piemonte». Lo Russo: «Ripensare un insediamento nuovo». Nella strategia di Stellantis Torino occupa «una posizione centrale» assicura l’ad
«Un bell’incontro», ha detto il governato Alberto Cirio appena uscito dalla nuova sede direzionale di Stellantis in via Plava dopo aver parlato a lungo con il ceo Carlos Tavares. Il futuro della vecchia Fiat a Torino dipenderà da elettrico, guida autonoma e logistica. In ballo ci sono oltre tremila tute blu alle linee produttive e settemila colletti bianchi agli enti centrali. Per questo Cirio, con il sindaco Stefano Lo Russo e gli assessori Gianna Pentenero e Andrea Tronzano, sul piatto ha messo anche i soldi che arrivano dall’Europa come fondi Fesr. Nella strategia di Stellantis Torino occupa «una posizione centrale»: oltre a essere un polo di produzione di veicoli e il cuore del design di tutti i marchi italiani del gruppo, assumerà anche il ruolo di centro di competenza ingegneristico internazionale per l’elettrificazione ha assicurato l’amministratore delegato Carlos Tavares.
Ad ascoltare in videocollegamento pure il presidente di Stellantis, John Elkann. C’è tempo fino a settembre per lavorare fianco a fianco e sviluppare idee, ma soprattutto per decider cosa fare di tutti quei metri quadri di capannoni in più in cui non si fanno più macchine (e che già Stellantis aveva messo a disposizione di Invitalia per la gigafactory di Intel). «Depositeremo il documento con i fondi Fesr la prossima settimana a Bruxelles – ha spiegato Cirio -, ci sono 5 mesi di attesa da parte della Commissione Europea durante i quali presenteremo con questo tavolo tecnico tra Comune, Regione e Stellantis i progetti sui cui lavorare assieme. E quindi è questa la sensazione di grande fiducia, un bell’incontro di programmazione». Ci si aggiornerà a settembre, nel frattempo spiega il sindaco Stefano Lo Russo, anche lui presente al summit, cosa succederà: «Ci siamo detti di attivare una interlocuzione tecnica relativamente all’ipotesi di riuso di questi spazi soprattutto per quanto riguarda gli elementi connessi alla resa alla città di aree che oggi sono sovradimensionate, il che cosa sarà oggetto di discussione tecnica. Ci siamo ricalendarizzati».
Una nuova Tne?, azzarda qualcuno tra i cronisti. Cioè la cessione dietro pagamento pubblico di pezzi di Mirafiori. «Credo che sia prematuro immaginare scenari di dettaglio – ha tagliato corto il primo cittadino -, la cornice in cui saranno sviluppati questi ragionamenti sarà positiva e conferma i ragionamenti industriali. Coniugare cioè la presenza aziendale con lo sviluppo del territorio». Al summit si è discusso degli insediamenti Stellantis ora sovradimensionati rispetto all’attuale e anche alla prospettica capacità produttiva e si è parlato pure di Mirafiori. «Quello del riutilizzo di spazi che verranno dalla produzione è un elemento di prospettiva e di lavoro e intorno a questo avvieremo con la Regione un ragionamento urbano perché si tratta di ripensare un insediamento industriale nuovo e moderno e capace di rispondere al cambiamento climatico, il filo conduttore di strategia di Stellantis e della riduzione di CO2 di Torino», ha precisato Lo Russo.
Quindi come trasformare parte dell’ex complesso novecentesco? Cirio lo sa e ha lanciato la palla in avanti: «Per Stellantis l’economia circolare non solo riciclo batterie, ma anche di altre parti dell’auto ed è lì che entra in gioco la logistica: questa è la soddisfazione per chi ha creduto nella Tav, ci rende competitivi. Tavares dice dobbiamo trovare un luogo dove far arrivare le merci. E il luogo naturale, l’incrocio tra Tav e Terzo valico è la nostra terra per cui ci sono tutte le condizioni per cui questo avvenga». All’assise non è sfuggita la questione degli enti centrali, il cervello delle auto Stellantis in Italia che stanno a cuore in tanti a Torino, a cominciare dal presidente dell’Unione Industriali di Torino, Giorgio Marsiaj, anche lui presente: «I vertici di Stellantis hanno aggiunto la centralità di Torino sulla guida autonoma – ha ricordato Cirio -, la prospettiva di investire sempre più sulla parte software dell’auto fa sì che questa città rimanga centrale su questo tema-. Tavares ha insistito molto su questo aspetto».
«Sono molto contento della discussione costruttiva che abbiamo avuto oggi per creare la condizione di un futuro sostenibile per le attività di Stellantis in Piemonte e a Torino nell’ambito del nostro piano strategico Dare Forward 2030», ha saluto la riunione Tavares. «Nell’attuale contesto caotico in cui operiamo, vincere Insieme non è solo uno dei valori di Stellantis, ma è il modo in cui affronteremo le opportunità che abbiamo davanti, beneficiando del decisivo sostegno della Regione e della Città. Continueremo il dialogo costruttivo con le nostre organizzazioni sindacali che è stato a lungo intrapreso per la trasformazione di Stellantis in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile, per offrire ai propri clienti una mobilità pulita, connessa, sicura e conveniente e raggiungere le zero emissioni di carbonio entro il 2038». Il polo ingegneristico per l’elettrificazione potrà contare su realtà già esistenti come il Battery Hub e Lab, il più grande impianto Vehicle-to-Grid al mondo per la ricarica bidirezionale e le Solar Power Production Unit a pannelli solari. In Piemonte Stellantis è già impegnata a creare il Turin Manufacturing District, con lo sviluppo di un processo produttivo efficiente in grado di integrare diverse piattaforme, modelli e sistemi di propulsione, dall’endotermico all’elettrico. La nuova piattaforma elettrificata dedicata alla Maserati permetterà di produrre, tra il 2022 e il 2024, le nuove GranTurismo e GranCabrio ma soprattutto la Nuova Quattroporte. Inoltre, l’attuale ciclo di vita e la futura generazione della Nuova Fiat 500, con l’intera gamma di motori elettrici, avranno Torino come unica casa al servizio del mondo. Stellantis ha iniziato a fornire un importante piano formativo a supporto del processo di transizione in atto con l’obiettivo di riqualificare e migliorare le competenze dei propri dipendenti, proseguendo «la proficua collaborazione» con il Politecnico di Torino che ha portato alla creazione di un campus di design e mobilità sostenibile all’interno dell’area di Mirafiori.
«Nell’incontro di oggi abbiamo ricevuto l’assicurazione che Torino e il Piemonte saranno parte fondamentale del piano strategico del Gruppo Stellantis non solo dal punto di vista produttivo, con la conferma della mission di Mirafiori, ma anche dal punto di vista ingegneristico. Torino, in particolare, diventerà il centro di competenza globale per l’elettrificazione, suddiviso in vari poli, che si avvarrà delle eccellenti competenze ingegneristiche presenti nel nostro territorio. Una missione fondamentale, che assegna alla nostra città un ruolo di primo piano nella transizione tecnologica e ambientale verso la mobilità sostenibile. Le nostre aziende sono pronte a svolgere il loro ruolo», ha dichiarato Marsiaj.
Edi Lazzi, numero uno della Fiom Cgil, pur convinto della buona riuscita dell’appuntamento, è critico: «Resta il fatto che rispetto ai volumi produttivi necessari per il rilancio dello stabilimento servirebbe più chiarezza. Credo inoltre che l’intenzione di esplorare la possibilità di implementare economia circolare e quindi il riciclo, riutilizzo e smaltimento delle batterie debba prendere concretamente forma per avere maggiori possibilità di reimpiegare coloro che nella transizione all’elettrico si troveranno in gravi difficoltà. Oggi potrebbe essere un primo passo per un dialogo trasversale che dovrà proseguire con le organizzazioni sindacali».
28 marzo 2022 (modifica il 28 marzo 2022 | 22:06)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-03-28 20:06:00, Cirio: «Logistica, guida autonoma ed elettrico per la centralità di Torino e del Piemonte». Lo Russo: «Ripensare un insediamento nuovo». Nella strategia di Stellantis Torino occupa «una posizione centrale» assicura l’ad, Andrea Rinaldi