“Apprendiamo da fonti di stampa che un esponente politico avrebbe proposto la differenziazione degli stipendi tra il Nord e il Sud Italia. C’è un piccolo particolare, ovvero che i contratti si firmano con i sindacati rappresentativi e per quel che ci riguarda non sottoscriveremo mai un contratto che differenzi per retribuzioni le aree geografiche”.
E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, Coordinatore Nazionale Gilda Insegnanti, sul provvedimento presentato dalla Lega sullo stipendio dei docenti.
“Il problema degli insegnanti delle aree metropolitane, non è il pane, la pasta e il cappuccino al bar ma i costi spropositati degli alloggi, si pensi a intervenire su questo problema, se si vogliono fare cose serie” conclude Di Meglio.
Il provvedimento della Lega, presentato da Andrea Giaccone, è stato approvato generando sorpresa e preoccupazione tra gli altri partiti. Il governo, rappresentato dal sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon, ha espresso un parere favorevole. Sebbene gli ordini del giorno approvati in Aula abbiano un valore principalmente indicativo, l’approvazione di questo ordine del giorno segna un passo significativo per la Lega, che ha visto convalidata la sua proposta dal governo.
Cosa prevede l’ordine del giorno
La proposta prevede una “quota variabile” di stipendio per i dipendenti pubblici, in particolare nel settore dell’istruzione, basata sul luogo di attività. L’obiettivo dichiarato è quello di considerare il diverso potere d’acquisto nelle varie regioni d’Italia, ma solleva preoccupazioni per possibili discriminazioni territoriali.
Ad Orizzonte Scuola, il deputato Rossano Sasso ha spiegato nel dettaglio cosa prevede il provvedimento appena approvato.
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