La Legge di Bilancio 2023 (Legge 197/2022 art. 1 c.330) ha introdotto una misura di supporto per i lavoratori pubblici, inclusi quelli nel settore scolastico, per affrontare l’alta inflazione e l’attesa dei rinnovi contrattuali.
La misura prevedeva un emolumento accessorio una tantum per l’intero 2023, equivalente all’1,5% dello stipendio. I beneficiari includevano dai collaboratori scolastici ai docenti delle superiori, con un incremento variabile da 20,53 euro a 44,38 euro al mese a seconda del gradone di anzianità.
Con l’approvazione in via definitiva della legge di bilancio per il 2024, sono state stanziate risorse per il rinnovo contrattuale 2022/24. Inoltre, il DL 145/23 ha disposto un’anticipazione degli aumenti contrattuali, noti come indennità di vacanza contrattuale (IVC), per il 2024. Tale anticipazione, incrementata di 6,7 volte, è stata erogata con la rata stipendiale di dicembre 2023 solo al personale di ruolo, mentre il personale precario percepirà l’IVC mensilmente a partire da gennaio 2024.
Da gennaio 2024, ci saranno differenze sostanziali nella retribuzione tra personale di ruolo e precario:
- Il personale di ruolo, che ha già ricevuto l’anticipazione per il 2024, non percepirà più l’1,5% e avrà una retribuzione inferiore rispetto a novembre 2023.
- Il personale precario, invece, subirà la riduzione dell’1,5%, ma percepirà contestualmente l’indennità di vacanza contrattuale (il cui importo è maggiore rispetto all’emolumento dell’1,5%) registrando un incremento mensile (quell’incremento che invece il personale di ruolo ha già ricevuto in una sola rata) in busta paga che è pari al differenziale tra l’IVC e l’importo dell’1,5%.
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Stipendi docenti e ATA, da gennaio stop una tantum dell1,5% per il personale scolastico