Pochi giorni fa il Ministero dell’Istruzione e del Merito e i Sindacati della dirigenza scolastica all’unanimità hanno firmato il testo definitivo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI). Sono tante le novità previste dal nuovo testo che riguardano le fasce di complessità ma anche i criteri di riparto e d’impiego delle risorse che costituiscono il Fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato.
Ne abbiamo parlato nel corso della diretta su OS TV del 3 agosto in cui si è sottolineato fra i vari punti l’importanza della parte variabile, che adesso sarà calcolata in modo identico su tutto il territorio nazionale.
Lo ha spiegato in diretta Paola Bortoletto, presidente ANDIS.
“In questo contratto si vanno a definire le fasce di complessità ma in realtà si va a dare corrispondenza alla posizione di corrispondenza e di risultato dello stipendio del dirigente“, spiega Bortoletto.
“Lo stipendio di un Ds – prosegue – si divide in più voci, alcune fisse e alcune variabili. Fino ad oggi cambiava molto la parte variabile di risultato. Di questo FUN, infatti, non si sapeva nemmeno quando arrivava. Quindi non si conosceva nulla. Perché erano contratti integrativi regionali”.
“Adesso – spiega Bortoletto – con il rinnovo CCNL si è andato a livello nazionale e quindi si mette un po’ di ordine della retribuzione della parte variabile. Prima infatti c’erano regioni che avevano una parte variabile più alta, altre più bassa. C’erano in alcune regioni 3 fasce in altre 4 fasce, quindi una situazione molto caotica. C’erano forti differenze e adesso si è ripristinato un equilibrio.
LA RISPOSTA INTEGRALE DI PAOLA BORTOLETTO AL MINUTO 3:00
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