Storia, lalba dellavventura umana: con il Corriere la collana diretta da Alessandro Barbero

Storia, lalba dellavventura umana: con il Corriere la collana diretta da Alessandro Barbero

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di TELMO PIEVANI

Marted 31 gennaio in edicola con il quotidiano il titolo che inaugura la serie: i primi passi delle diverse civilt sorte nel bacino del Mediterraneo

Un mare riparato, dal clima mite, con isole e penisole che favoriscono gli spostamenti, l in mezzo tra Africa, Europa e Asia. Si radica in questo privilegio geografico la centralit antropologica e storica del Mediterraneo, che una volta era un pezzo di oceano, la Tetide.Lungo le sue coste sono transitate in un modo o nell’altro tutte le migrazioni umane, da quando esistono specie umane sulla Terra. Per le stesse ragioni il Mare nostrum anche un punto caldo di biodiversit: insieme ad Amazzonia, Indonesia, Caraibi, foreste dell’Africa occidentale e un’altra ventina di paradisi naturali, il bacino uno scrigno di ricchezza animale e vegetale.

Come spiega Giorgio Manzi nel primo volume — intitolato L’origine dell’umanit — della collana La Storia. Italia, Europa, Mediterraneo, la culla dell’umanit notoriamente l’Africa, certo, ma prima o poi tutti sono passati per il Mediterraneo. Le iniziali espansioni geografiche del genere Homo, cominciate intorno a due milioni di anni fa, portarono i primi umani a esplorare il Medio Oriente e la penisola arabica. Trecentomila anni dopo li troviamo gi nel Caucaso e di l a poco in Estremo Oriente, a Giava, da una parte, e in Europa con la specie Homo antecessor (persino in Inghilterra), dall’altra. Questi nostri antenati, inconsapevoli esploratori, passarono lungo le coste e percorsero verso nord il corridoio del Levante, lungo la valle del Giordano.

Perch spostarsi? Forse per adattarsi a un ambiente in continua trasformazione a causa dell’alternanza di fasi glaciali e interglaciali, forse per la crescita demografica, o per la curiosit di vedere ogni volta che cosa c’era dall’altra parte della collina. Fatto sta che ci presero gusto e queste espansioni a macchia d’olio fuori dall’Africa continuarono, con pi ondate, sempre partendo dalla fascia subsahariana e attraversando un deserto che in certe fasi si tramutava in un’invitante prateria verde solcata da fertili vallate. Una seconda grande diaspora port un’altra forma umana, Homo heidelbergensis, a disperdersi in tutta l’Eurasia e attorno al Mediterraneo. I discendenti di questi immigrati in Europa diedero origine ai Neanderthal, che abitarono per almeno 200 mila anni il Mediterraneo, dalla penisola iberica alla Puglia, dalla Croazia alla Galilea.

Il nostro mare vide anche la convivenza di specie umane diverse, perch quando arriv la terza ondata dall’Africa, intorno a 120 mila anni fa se non prima — questa volta sotto forma di spilungoni dalla pelle scura e dalla testa globulare, cio Homo sapiens —, i Neanderthal coabitarono con i nostri antenati diretti sulle coste orientali del Mediterraneo e con alcuni di loro ebbero anche figli, sani e fertili. L’ultimo manipolo di Neanderthal sopravvisse ai piedi della rocca di Gibilterra, cibandosi di pesci e molluschi, fino a 40 mila anni fa. Non sapevano di essere alle colonne d’Ercole e a quanto pare non si rifugiarono in Africa, che stava l di fronte.

In un sito nei pressi di Plakis, sulla costa sudoccidentale dell’isola di Creta, stato trovato un giacimento di pi di duemila strumenti in pietra, la cui datazione risalirebbe addirittura a 130 mila anni fa. Potrebbe essere l’indizio di un antico popolamento via mare dell’Egeo da parte di una specie del genere Homo, capace di spostarsi in mare con rudimentali imbarcazioni oppure transitata in modo non intenzionale da isola a isola. E chiss quante altre tracce di antichi viaggi mediterranei sfuggono ancora alle indagini scientifiche. Del resto, l’Europa la propaggine occidentale a fondo chiuso dell’Eurasia. Qui si sono stratificati, lungo il Mediterraneo o scendendo dalle steppe asiatiche, molteplici flussi migratori da est, che oggi compongono il melting pot del Dna europeo.

Al termine dell’ultima glaciazione la storia si ripete e il Mediterraneo resta un baricentro, un attrattore. Tra le pianure della Mezzaluna Fertile, la penisola anatolica e la valle del Giordano si svilupp uno dei maggiori centri di domesticazione delle piante e degli animali. I neolitici, con le loro culture, entrarono nel Mediterraneo e si mescolarono ai cacciatori e raccoglitori che vi risiedevano. Altri meticciati, commerci e conflitti si affacciarono alla storia, ora anche scritta. Nel nostro mare fiorirono porti e citt, e di tutto questo troverete un’avvincente sintesi in questo primo volume dell’opera.

Pi oltre, nel numero 26 della collana, si parler di trasformazioni dell’ambiente e di migrazioni. Colpisce che oggi, migliaia di anni dopo, altri flussi migratori — con modi, tempi e ragioni differenti — percorrano le medesime, antiche vie geografiche che dall’Africa subsahariana arrivano in Medio Oriente e come sempre cercano sbocco nel Mediterraneo. Noi pensiamo che sia un’invasione o un’emergenza, ma succede da due milioni di anni ed ci che ci ha reso umani.

La collana in trenta uscite

Esce marted 31 gennaio in edicola con il Corriere della Sera il volume L’origine dell’umanit, al prezzo di euro 7,90 pi il costo del quotidiano. il primo titolo della serie La Storia. Italia, Europa, Mediterraneo diretta da Alessandro Barbero e realizzata in collaborazione con la casa editrice Salerno. Condirettori dell’opera, che comprende trenta volumi e si articola dall’antichit all’era della globalizzazione, sono Stefano de Martino, Maurizio Giangiulio, Giusto Traina, Sandro Carocci, Roberto Bizzocchi, Gustavo Corni. Il primo volume si apre con l’introduzione generale di Barbero, seguita da una premessa di Stefano de Martino. Si entra poi nel vivo con un saggio di Manuela Montagnari Kokelj sull’archeologia teoretica e con il contributo di Giorgio Manzi sulla comparsa dei primi uomini. quindi il turno di Margherita Mussi, che si occupa del Paleolitico e del Mesolitico. Isabella Caneva scrive dell’Egitto prima dei faraoni, Marcella Frangipane della protostoria del Vicino Oriente, Alessandra Manfredini del Neolitico in Europa, Alberto Cazzella dell’Eneolitico in Europa. Nella sua introduzione Barbero insiste sull’importanza degli studi storici Solo una considerazione imparziale del passato in tutta la sua complessit, scrive, pu attrezzarci per rispondere alle sfide del nostro tempo decifrando la complessit del presente — e senza spaventarci di fronte a quella del futuro. Il secondo volume della collana La Storia. Italia, Europa, Mediterraneo uscir in edicola il 7 febbraio prossimo. S’intitola Le prime civilt superiori. Sumeri ed Egizi e si occupa delle vicende del III millennio avanti Cristo.

30 gennaio 2023 (modifica il 30 gennaio 2023 | 20:41)

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