il retroscena Mezzogiorno, 5 ottobre 2022 – 13:45 Il desiderio del governatore: diventare il «padre nobile» del nuovo centrosinistra pugliese di Francesco Strippoli Presidente Emiliano come commenta la giornata di oggi che sembra conclusa come lei desiderava? «Commento così: non mi sono candidato al parlamento, come avrebbe voluto Letta, perché se fossi andato a Roma, qui in Puglia la situazione sarebbe stata ingestibile». Il governatore risponde con parole oscure alla sollecitazione, dopo il Consiglio regionale che ha rinviato la proposta di legge sull’Arpal e bocciato quella sul fine vita. Era quello che aveva chiesto alla maggioranza. Cosa vuol dire, allora, quella risposta criptica? Il presidente della Regione sembra ad un cambio di fase. Emiliano «regista» del centrosinistra puglieseCon l’annuncio di voler rinunciare al terzo mandato, prova a collocarsi in una posizione diversa rispetto al passato: non più attore sulla scena politica, ma regista del centrosinistra: per una personalità abituata a provocare lacerazioni e polemiche non è un mutamento da poco. «Non sono più costretto a guardare alla prossima elezione — ha detto ai suoi collaboratori — e caso mai penso a rapportarmi alla storia della Puglia». Intendendo con ciò di aver lasciato un segno negli ultimi 20 anni di esperienza politica. Con quelli che nel Pd lo contrastano duramente, è stato brusco lunedì sera: mi faccio da parte per le Regionali 2025, ma ora consentitemi di governare; diversamente mi dimetto e faccio sciogliere il Consiglio. Una minaccia che gli serve a isolare i suoi oppositori: gli serve la pace interna per affrontare quelle che lui considera le due sfide principali. La prima è la Regione, dove sosterrà la corsa di Antonio Decaro, anche nel caso si andasse alle primarie, come sembra gradire il sindaco di Bari. Gli sfidanti, nel caso, non mancherebbero: l’attuale vice presidente Raffaele Piemontese, l’altro assessore Alessandro Delli Noci, la presidente del Consiglio Loredana Capone. Che destino per Bari?Qui, nello schema di Emiliano, il quadro è chiaro. Viceversa considera nebuloso quello del Comune di Bari, dove occorre trovare un sostituto di Decaro nel 2024. Chi? Emiliano non vede personalità in grado di raccogliere il testimone. Forse anche per questo nelle scorse settimane si era lasciato andare ad una battuta: «Potrei tornarci io». Ci sono da creare alleanze e trovare candidati adatti. Inoltre Emiliano vorrebbe costruire una coalizione larga in grado di reggere alla sfida. In questo senso considera decisivo il rapporto con i 5 Stelle che Decaro invece tiene all’opposizione della sua giunta comunale (forse anche per non dispiacere al mondo vicino a Renzi da cui il sindaco proviene). Emiliano, viceversa, tiene i pentastellati in grande considerazione. Pronto ad accoglierne i desiderata di «poter contare di più» in Regione. Il governatore, anche grazie all’ottimo rapporto con Giuseppe Conte, si muove come l’uomo che potrà fungere da cerniera tra Pd e M5S, prima in Puglia e poi, chissà, in Italia. Intende mettere questo patrimonio al servizio della coalizione. Nella sua regione si sente il padre nobile del centrosinistra. Vorrebbe che gli venisse riconosciuto il ruolo. La strada non è semplice: prima di tutto dovrà pacificare il centrosinistra. Un compito faticosissimo. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 5 ottobre 2022 | 13:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-05 13:16:00, Il desiderio del governatore: diventare il «padre nobile» del nuovo centrosinistra pugliese,